La necessità di un'azienda oggi è quella di prestare attenzione non solo al prodotto che propone ma anche al proprio comportamento
Già, ma cosa intendiamo con essa e perché un'azienda dovrebbe prestare attenzione a come si comporta al di fuori del prodotto o servizio che propone?
Per definirla, intanto, prendiamo in prestito le parole del sito dedicato alla CSR di Union Camere. La CSR o RSI è entrata formalmente nell'agenda dell'Unione Europea durante il Consiglio Europeo di Lisbona nel marzo 2000 e da allora viene considerata uno degli strumenti strategici per realizzare una società più competitiva e socialmente coesa e per modernizzare e rafforzare il modello sociale europeo.
Nel libro verde della Commissione Europea del 2011, la RSI è definita come l'integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ambientali delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei rapporti con le parti interessate.
Parti interessate: stakeholder, che si identificano nei clienti, ma anche nei collaboratori, nei fornitori, nei partner, nelle comunità e istituzioni locali, nei confronti dei quali vengono portate avanti delle azioni concrete e misurabili. Scelte che hanno - o dovrebbero avere - come obiettivo quello di ottenere un profitto che sia giusto, equo e che non cozzi con i valori dei consumatori. Il tutto all'insegna della sostenibilità e per creare un vero e proprio sistema di relazioni che continui nel tempo.
Non ho usato il condizionale a caso: capite bene come un'azienda che dica di perseguire obiettivi di reponsabilità sociale, di volere migliorare l'ambiente, ne guadagni indubbiamente in ottica di brand reputation. Questo non basta però: la social responsibility parla appunto di responsabilità e, come lascia indovinare la sua etimologia, si propone di rispondere a dei bisogni e di farlo in maniera concreta.
Come? Sponsorizzando o meglio realizzando progetti sociali o culturali sia sul territorio che in aree svantaggiate, finanziando corsi di formazione, concedendo benefit ai propri dipendenti, promuovendo iniziative a difesa dell'ambiente e così via.
Per esempio Exprivia, azienda che si occupa di consulenza di processi nei servizi tecnologici e di information techonology, ha da anni attivo un progetto per aiutare gli orfani di Aids in Mozambico, Vodafone, premiata a giugno come Azienda Women Friendly, promuove politiche in favore delle donne per valorizzarne il talento e aiutarle nel tenere in piedi quel fragile equilibrio che da un lato del piatto vede la carriera (o il lavoro) e dall'altro la famiglia. Se d'altra parte, come dimostrano i risultati del sondaggio condotto da Donna Moderna, il 58% delle donne si sente ancora discriminato sul lavoro, capite bene come un'azienda come Vodafone che responsabilmente gestisce la maternità retribuendo la donna a stipendio pieno per 9 mesi e mezzo e offrendo un'assicurazione sanitaria che include il rimborso spese per l'acquisto del latte e contribuiti per gli asili stia facendo tanto per ridurre un gap che esiste da sempre.
Buone pratiche che in tanti altri Paesi – pensiamo al Nord Europa – sono diffuse da sempre e che da noi stanno coinvolgendo sempre più aziende.
I programmi di CSR hanno impatti estremanente positivi sulle vendite
Come venuto fuori al Salone della CSR, tenutosi a ottobre, i programmi di CSR hanno impatti positivi sulle vendite, aumentandone valore e redditività molto di più di quanto consente un approccio di breve periodo attento solo al contenimento dei costi.
La CSR crea inoltre un clima migliore all'interno dell'azienda tra i lavoratori stessi, ma non solo: attrae gli azionisti, ma anche i talenti che preferiscono spesso lavorare in un'azienda attenta a determinate esigenze. E questo succede anche quando, dal lato consumatori, si gioca la delicata partita del risparmio: se date un'occhiata a questo forum potete vedere come tanti, anche di fronte a casi low cost per eccellenza, si interroghino sullo scegliere o meno quel deteminato servizio in base a come vengono trattati i dipendenti.
E voi conoscete altri casi di CSR? Quanto hanno influenzato i vostri acquisti?