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Empowerment

3 maniere per dire di «no» al lavoro senza creare tensioni

Redazione Centodieci
Di Redazione Centodieci
Raccontare esperienze reali che possano aiutarci a percorrere strade nuove e sostenere un diverso approccio al lavoro, alla vita e alla società basato su valori quali condivisione, empatia, crescita e libertà. Questo è la strada che la redazione di Centodieci percorre insieme ai suoi autori, tutti uniti nello scovare e proporre a voi idee vincenti, eventi e personaggi di valore che con il loro coraggio hanno cambiato le regole del gioco. Ma la nostra piattaforma è aperta anche al vostro contributo: se avete pubblicato contenuti online che ritenete in linea o avete visto e apprezzato quelli di altri nei [...]
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Pubblicato il 11.10.2018 alle 9:56

How to Say No from Tara Ross

«No, non voglio farlo». Quante volte avreste voluto dirlo, a un capo o un collega che sia, e invece vi siete morsi la lingua preoccupati dalle conseguenze delle vostre parole? Rifiutare qualcosa, dire no, sul lavoro come nella vita personale, può essere molto complicato. Eppure è importante imparare a farlo. E nella strada verso la nostra assertività ecco delle frasi che possono aiutarci a dire “non voglio” senza però farci apparire arroganti o sfaticati, insomma senza metterci in cattiva luce.

1. Mi spiace, non ho proprio il tempo

La maggior parte delle volte ci è quasi impossibile incastrare quel che ci viene chiesto di fare tra tutto il resto che stiamo già facendo, non c’è nulla di strano nell’ammetterlo. Si darà anzi prova di una visione a medio termine, e della nostra capacità di assumerci le responsabilità.

2. Magari la prossima volta

Una frase come questa può rivelarsi adatta soprattutto per liquidare gli impegni sociali: una cena aziendale, un pranzo con dei clienti o dei colleghi. Proponendo “un’altra volta” si tronca sul nascere ogni insistenza lasciando però aperta la porta a una possibilità futura, senza correre il rischio che l’interlocutore si offenda.

3. No, grazie

A volte è necessario essere chiari e diretti. Mai usare però un tono troppo brusco, e aggiungere sempre un ringraziamento, si darà l’impressione di rinunciare con dispiacere e di aver compreso l’opportunità che ci veniva offerta con la proposta. In più, conoscere i propri limiti è da considerare un punto di forza, e mai di debolezza.

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