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Arte e Cultura

Diffondere cultura e consapevolezza: ecco l'obiettivo di Centodieci

Ennio Doris
Di Ennio Doris
È stato il Presidente di Banca Mediolanum fin dalla sua fondazione. Prima consulente finanziario in Fideuram e poi nel Gruppo Ras, nel febbraio del 1982 ha fondato Programma Italia, con il Gruppo Fininvest. L’importante rete di Intermediazione finanziaria nel giugno 1997 è diventata Banca Mediolanum. Nel 2014 ha scritto e pubblicato con Sperling & Kupfer C‘è anche domani, un vibrante e umano racconto dei suoi esordi professionali, il cui titolo si rifà alla sua nota e raramente eguagliata passione per il ciclismo. Ennio Doris è stato un innovatore, un uomo d’affari che amava scommettere sul futuro con un approccio sempre ottimistico, un uomo di cultura e [...]
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Pubblicato il 18.03.2019 alle 18:00

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Tra le tante domande che mi sono posto nel corso della vita, quella più ricorrente e centrale è stata sicuramente: cosa rende felici gli uomini? Uno scultore è felice quando ha plasmato con le sue mani esattamente la forma che nella sua mente si era prefigurato. Un musicista quando riesce a suonare al meglio delle sue possibilità il proprio strumento. Un artigiano quando realizza un lavoro fatto in maniera eccelsa. Dunque, un uomo, in senso più generale, quando sarà felice? La risposta che mi sono sempre dato è: quando farà bene il proprio compito. Ma cosa permette a un uomo di fare bene il proprio compito? Sempre, sin da quando ero bambino, i miei genitori, la mia famiglia, i miei maestri, mi hanno insegnato dimostrandomelo, che nella vita come nel lavoro, ogni successo inizia e passa inesorabilmente dalla preparazione, dalla competenza e quindi dal sapere.

E la storia me lo ha confermato. Non parlo solo della mia storia personale e di quella delle donne e degli uomini che ogni giorno con il proprio impegno contribuiscono alla crescita dell’azienda che ho creato. Parlo della storia di ogni essere umano, in passato come nel presente. Lo voglio sottolineare perché da qualche tempo ho l’impressione di vivere in un Paese dove il sapere non è più un valore. Dati e ricerche evidenziano un confronto impietoso con gli altri paesi europei per numero di laureati e per livello di formazione. In Italia, pochi si laureano, e molti se ne vanno. Davvero vogliamo lasciare che cultura e competenza diventino un disvalore?

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Le radici della cultura sono amare, diceva Aristotele, ma i frutti sono dolci. E non c’è motto più adeguato di questo, più fedele e preciso, per descrive come sia certamente faticoso per un individuo impiegare il proprio tempo e le proprie fatiche a indagare, studiare, apprendere e aggiornarsi. A un bambino di pochi anni sembrerà certamente un’impresa immane dover lasciare l’abbraccio confortevole della mamma che tutto risolve, per sedersi sui banchi scomodi di scuola. A un adolescente carico di voglia di crescere e di conquistarsi i propri spazi di libertà, molto facilmente sembrerà tempo sprecato quello dedicato allo studio del greco o della filosofia. Così come a un adulto sembrerà tempo sottratto al lavoro e alla famiglia, quello dedicato all’aggiornamento, umano e professionale. Nessuno lo ha mai negato. È una verità evidente. Il sapere è frutto di impegno e di sacrificio costanti. Ma di fronte a questa verità ve ne è una altrettanto incontrovertibile: l’uomo non è arrivato sulla luna grazie al caso o a un colpo di fortuna.

Ciò che fa sì che un uomo non sia solo un incidente nell’universo, per dirla con André Malraux, è la cultura. Riappropriarci di questa consapevolezza è la sfida del nostro tempo. Diffondere questa consapevolezza presso il pubblico che condivide i nostri stessi Valori è l’impegno che ci siamo presi creando dieci anni orsono Mediolanum Corporate University.

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