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come fare spazio nella nostra vita
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Empowerment

Perché e come introdurre dello "spazio bianco" nella nostra vita (per far posto al Natale)

Silvio Gulizia
Di Silvio Gulizia
Scrittore, giornalista e consulente di comunicazione. Ha lavorato venti anni nel giornalismo, come cronista prima ed esperto di tecnologia e innovazione poi, scrivendo per quotidiani e riviste. Questo l’ha portato a collaborare con acceleratori di startup e fondi di venture capital. Attualmente cura comunicazione ed eventi per il fondo Pi Campus. Dal 2015 scrive vivereintenzionalmente.com, una newsletter dedicata a pratiche per allineare le proprie azioni con le proprie intenzioni.
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Pubblicato il 21.12.2017 alle 14:15

Nel mondo del design è sempre più frequente il ricorso allo spazio bianco perché nella società in cui viviamo siamo così bombardati da stimoli di varia natura che è sempre più difficile concentrarsi sul messaggio e distinguerlo dal rumore di sottofondo. Ne è un esempio il successo, in termini di design, di Medium, il primo “medium” a mettere al centro di tutto il testo, rimuovendo sidebar, banner e pop up che da qualche anno proliferano in ogni angolo del web, al punto che Google e Apple hanno deciso di introdurre degli strumenti di blocco nei propri browser. Con il Natale alle porte, trovo che introdurre dello spazio bianco nella nostra vita sia il modo migliore per imparare a concentrarci su ciò che è importante per ognuno noi.
Dallo spazio bianco…
Lo spazio bianco è per definizione uno spazio negativo, definito dall’assenza di oggetti, ma pieno di significato: è progetto per bilanciare il design di ciò che lo contiene. Nel web design, in particolare, lo spazio fra un elemento e l’altro si chiama margine. Se pensiamo alla nostra vita come a un progetto di design, la domanda da porsi è: c’è abbastanza spazio bianco in essa? O è tutto ammassato senza margine fra un momento e l’altro? Fra un sentimento e l’altro? Fra un’esperienza e l’altra?
… Ai margini
Nel suo libro Margin, il medico e ricercatore Richard Swenson riflette su come la nostra società tenda a riempire ogni spazio della nostra esistenza, offrendoci una soluzione per ogni cosa. Al punto che anche facendo la fila al supermercato è impossible annoiarsi. Perché, se ci resta del tempo libero, dello spazio “vuoto”, c’è sempre qualcuno o qualcosa pronto a riempirlo.
Scrive Swenson: “Il margine è lo spazio fra i nostri impegni e i nostri limiti. È quello in più che hai a disposizione oltre a quanto necessario. È qualcosa messo da parte per contingenze e imprevisti. Il margine è la differenza fra il riposo e l’esaurimento, lo spazio fra respirare liberamente e soffocare. Il margine, in sintesi, è il contrario del sovraccarico”.
I 4 tipi di margine
I margini sono lo strumento per creare spazio bianco nella nostra quotidianità. Senza margini, ogni cosa tende a prevaricare l’altra. La TV si prende lo spazio del sonno, il sonno si prende lo spazio del lavoro, e il lavoro si prende lo spazio dei figli. E così via.
Secondo Swenson, nella vita di ognuno di noi ci sono quattro tipi di margine:

  1. emozionali
  2. fisici
  3. finanziari
  4. temporali

Per creare un margine fisico: per concentrarci sulla fisicità del nostro corpo e le sue esigenze, sulla necessità di creare spazio nella nostra vita per momenti di riposo e ristoro, per una corretta alimentazione e un allenamento volto a conservare quella macchina che ci tiene in vita.
Il margine emozionale è volto a creare spazio per emozioni forti e momenti in cui rilassarsi, alternare stress e calma, così da non perdere le staffe per ogni piccola cosa che non va come vorremmo noi, imparare a essere grati per quello che abbiamo così come cerchiamo quello che non abbiamo, coltivare la fede e le amicizie, ricordarsi di ridere e anche piangere quando è necessario.
Il margine finanziario è lo strumento che ci permette di vivere con quello che abbiamo e avere delle risorse da parte in caso di necessità, definendo i nostri bisogni e rifuggendo dai debiti.
Avere dei margini temporali significa infine avere il tempo di fare quello che dobbiamo e quello che vogliamo fare. Avere il tempo di riflettere su quello che facciamo e su quello che faremo, aspettarci l’inatteso e pianificare le attività che abbiamo in programma, imparando di nuovo a spendere il nostro tempo in quello che desideriamo anziché lasciarlo a disposizione degli altri.
Come creare dei margini nella nostra vita
Il Natale è un ottimo periodo dell’anno in cui riflettere su come creare dei margini nella nostra vita. Su come creare dello spazio bianco per goderci quello che è importante. Perché a tutti piacere ricevere regali, ma nessuno può regalarci dei margini, se non noi stessi.
Per introdurre dei margini nella nostra vita è necessario programmarli. Ecco alcuni spunti su come farlo:

  1. Dire di no a priori a ogni cosa, per avere il tempo di dedicarci a quello a cui vogliamo dire di sì.
  2. Programmare degli spazi vuoti di attività fra un’attività e l’altra, fra una riunione e l’altra, fra un giorno e l’altro, così da evitare o almeno ridurre il rischio che le cose si accavallino fra di loro.
  3. Dedicare una mezz’ora al giorno all’attività fisica, per esempio facendo un po’ di Yoga o degli addominali prima di andare in ufficio, e riducendo il consumo di zuccheri e grassi.
  4. Limitare il tempo per social network, smartphone e TV.
  5. Risparmiare dieci euro al giorno così da mettere da parte mille euro in poco più di tre mesi per future necessità.
  6. Definire quello che vogliamo fare ogni settimana e pianificare tempo e spazio per esso.
  7. Programmare il sonno così da dormire almeno sette ore per notte.
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