Abbiamo parlato spesso di hard skill e soft skill: le prime rappresentano le competenze vere e proprie in un determinato campo, il saper fare, il proprio set di talenti; le seconde le abilità relazionali, la capacità di networking, di comprensione e di costruzione di rapporti solidi nonché rilevanti. Tra queste rientra certamente l’intelligenza emotiva, una dote fondamentale utile in ogni ambito, che non dovremmo dimenticare mai di coltivare. Cerchiamo di essere:

  1. Consapevoli 
    Non ci sentiamo né eccezionali né inutili, ma riconosciamo con onestà i nostri punti di forza e i nostri limiti. Senza paura.
  2. Presenti 
    Proviamo a essere centrati, a comprendere i nostri stessi sentimenti e coscienti di quanto percepiamo rispetto a persone, situazioni, traguardi, fallimenti.
  3. Resilienti
    Lo stress non deve farci deragliare. È necessario che venga assorbito e trasformato in energia.
  4. Bilanciati
    Ossia non dominati dalle nostre emozioni: è importante tenerle sotto controllo ed evitare che esplodano, specie in ufficio.
  5. Motivati
    Lavoriamo per avvicinarci a un determinato obiettivo senza mollare la presa di fronte alle difficoltà, che sono raramente insormontabili a meno che non ci arrendiamo per paura di fallire.
  6. Attenti
    È l’ascolto a fare la differenza, ma solo se alla disponibilità uniamo l’empatia: calarsi nei panni del nostro interlocutore allontanandosi dal proprio punto di vista è essenziale per potenziare un enorme asset quale l’intelligenza emotiva.