È noto che il proprio peggior critico sia la voce interiore che sussurra: “Non hai fatto abbastanza” oppure “non sei abbastanza”. Metterla a tacere è difficile. Quella voce ci porta spesso a essere infelici, insoddisfatti, non sufficientemente orgogliosi del nostro lavoro e delle nostre decisioni. Ecco qualche consiglio per trasformare il proprio giudice interiore in un alleato.
- Elimina le parole “devo, “dovrei”, “è necessario”
Sostituiscile con “scelgo”, “decido”, “farò”. La tua forza motrice sei tu. Ricordalo. - Dì “NO” ai paragoni
Non serve a nulla paragonarsi agli altri mettendo sulla bilancia i successi propri e quelli di chi ci sta attorno. La ruota gira. Se non è stato il tuo turno fino a questo momento, stai certo che presto lo sarà. - Abbi compassione (non indulgenza) nei tuoi stessi confronti
Se hai sbagliato, se non sei stato all’altezza della situazione… Puoi di certo migliorare ma non ti fustigare. Non serve a nessuno. Lavora per rimediare ma non abbatterti. - Ricorda i traguardi che hai tagliato
Prova a focalizzare la tua mente sul passato, per un attimo: volevi raggiungere un certo obiettivo, l’hai raggiunto. Lo stesso è accaduto per l’obiettivo successivo, e per il successivo. Se sei dove sei, è perché tante volte hai semplicemente vinto. - Non essere perfezionista
Essere ossessionati dal lavoro di lima non è necessariamente un male, a meno che non ci porti a procrastinare e rallentare lo svolgimento dei compiti quotidiani. - Accetta i tuoi difetti, i tuoi errori e i tuoi fallimenti
Ti definiscono e fanno parte di te almeno quanto i trionfi.