Lavorare da casa o smartworking. Non è solo un tema di organizzazione aziendale ma – soprattutto – di attitudine culturale. Chi chiede di farlo è un furbetto che vuole schivare il lavoro? Forse all’inizio la maggior parte dei colleghi la pensava così, ma ora l’atteggiamento sta cambiando, tanto che un sondaggio del 2015 negli Usa rileva che il 57% degli americani ritiene che chi lavora da casa è produttivo quanto chi sta in ufficio. Nello spingere questa opportunità il management deve fare attenzione a tre punti: la fiducia, la comunicazione e l’engagement di chi sta lontano.