A tutti capita, prima o poi, un fallimento. È normale. Capita di scommettere sulle persone sbagliate, di perdere improvvisamente il lavoro, di non ricevere una risposta a una mail importante nella quale ci si mette in gioco… Le possibilità, purtroppo, sono molte specie se si vuole rischiare, se si vuole crescere. Non tutto va sempre alla grande. Quindi?
Ecco 3 consigli per gestire la delusione

  1. Ricorda che non è (necessariamente) colpa tua
    Gli errori di giudizio si commettono, non c’è da farne una malattia. Capita. Non prevediamo il futuro. Non prevediamo se saremo mollati dal nostro partner creativo che fa una scelta di vita, o che il nostro interlocutore – inizialmente gentile e disponibile – si riveli una persona senza troppi scrupoli. La fiducia si dà, quel che succede poi non sta a noi.
  2. Ricorda che devi andare avanti
    Sì, devi andare avanti. Una delusione non sarà l’ultima, e una soddisfazione non sarà l’ultima. Se ti arrendi, ti precluderai opportunità e gioia, e soprattutto non crescerai come persona. Non c’è impresa tentata che insegni qualcosa, anche se va male. Un esempio: il computer Next ideato da Steve Jobs nel momento più basso della sua carriera, che fu un vero insuccesso commerciale, fu lo stesso su cui Tim Berners-Lee perfezionò il world wide web.
  3. Ricorda che puoi provare dolore o sentimento di sconfitta
    Non è vietato da alcuna convenzione: puoi piangere, puoi sentirti giù. Puoi parlarne, esprimerti. Puoi avere anche confronti costruttivi quando è il momento. Non tenere tutto dentro. Accetta la tristezza. Poi mandala via con il fare.