È andato in scena lunedì 21 ottobre, al teatro Bonifazio Asioli di Correggio, lo spettacolo di Giusy Versace dal titolo “Con la testa e con il cuore si va ovunque”. Un musical che dà forza alla visione di Banca Mediolanum la quale, attraverso Centodieci, porta avanti una filosofia fatta di positività e resilienza.
Ed è proprio la resilienza, cioè la tenacia con cui nella vita si è capaci di farsi forza e rialzarsi nonostante le avversità, a essere l’idea di fondo degli eventi che Centodieci dedica all’ispirazione, proprio come quello con protagonista Giusy Versace.
Quella di Versace è una storia che racconta di uno stupefacente sviluppo personale, ma anche di una grande capacità di lottare e trasformare le avversità che la vita presenta in occasioni per rinascere. L’evento traumatico, e che rappresenta uno spartiacque nella vita di Giusy, è avvenuto nel 2005: un incidente stradale che determinerà per lei la perdita di entrambe le gambe. Eppure, proprio perché “con la testa e con il cuore si va ovunque”, Giusy si fa forza, la trova nella cura di amici e famiglia, la cerca con successo nella fede e dopo soli due anni torna a camminare. Persino a guidare.
Durante lo spettacolo teatrale, che è un’autobiografia, un talk show e un musical insieme, Giusy Versace racconta con freschezza e ottimismo la sua storia, ride, scherza e racconta aneddoti che sono fonte di ispirazione per chiunque si trovi a far fronte alle difficoltà della disabilità. Giusy Versace balla, e non soltanto facendolo dimostra che anche dopo aver perso entrambi gli arti inferiori è possibile ballare ed esprimere così gioia di vivere ed entusiasmo, ma lo fa da professionista, si muove sinuosamente coinvolgendo il pubblico. Non è un caso che le sue capacità nella danza la abbiano già portata, nel 2014, a vincere il programma televisivo “Ballando con le stelle”.
Un tassello fondamentale nello spettacolo di Versace è quello dello sport, che Giusy racconta come un percorso di rinascita. È attraverso lo sport, infatti, che prosegue il suo percorso personale di rinascita e crescita, e che la spinge negli ultimi minuti del suo musical a scandire rivolta verso il pubblico «se oggi avessi la bacchetta magica, se avessi a disposizione un desiderio, non tornerei mai indietro», perché «forse avrei impiegato una vita intera a imparare ciò che ho imparato attraverso questa esperienza». Giusy Versace, infatti, non si accontenta di riprendere a camminare e a guidare, ma inizia a correre. Grazie all’innamoramento per lo sport e per l’atletica, inizia ad allenarsi e raggiunge risultati sorprendenti, tanto da diventare un’atleta olimpica, partecipare nel 2016 alle Olimpiadi di Rio da protagonista del Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre e vincere ben undici titoli italiani, stabilendo addirittura nuovi record per la storia sportiva del nostro Paese.
Ma lo spettacolo di Giusy Versace parla di sport, di fede, di ballo e di una vicenda personale di per sé tragica per far passare un concetto fondamentale, e che molto ha a che fare con l’idea di ispirazione portata avanti da Banca Mediolanum con Centodieci, e cioè la resilienza. Essere resilienti vuol dire sapersi fare forza, affrontare le difficoltà della vita con uno spirito positivo e ottimista. Può sembrare forse una contraddizione quella di sorridere davanti a eventi che sono, e rimangono, eventi negativi, ma è l’unico modo costruttivo per affrontarli, vincerli e passare oltre.
Per questo Giusy Versace ha portato a teatro la sua storia: perché tutti capiscano le potenzialità di chi ha una disabilità, per dare ad altri la forza che lei ha avuto. La resilienza però, ed è questo ciò che ci insegna Giusy, ha bisogno di strategie, e queste vanno messe in pratica mettendosi in gioco, non avendo paura, accettando il passato, soltanto così si inizia un percorso che comprende sport, bellezza, fede e danza. Un percorso che nel suo caso è stato una vera e propria rinascita ma che può essere d’esempio per tutti noi.
di Enrico Pitzianti