Serata a tutto #social quella andata in scena al Teatro Nieri di Ponte a Moriano in provincia di Lucca, location gremita in ogni ordine di posto per due ore abbondanti trascorse a parlare, ma soprattutto ascoltare, due tra i maggiori esperti del settore come Matteo Flora e Umberto Macchi.

«Il mondo ha bisogno di te, ma se non sa che ci sei come si possono creare nuove opportunità?». È stata questa la domanda di apertura che ha fatto da traino all’intervento di Flora, vero e proprio guru della digital reputation. E se per qualcuno potrebbe sembrare una parola brutta o di poco conto, sappia che parliamo forse del tema più importante in ambito social: la reputazione.

Bisogna essere vicini al cliente, essere amichevoli, ma sempre in maniera professionale

Numerosi gli esempi pratici portati al pubblico in sala degli errori grossolani commessi nel mondo della comunicazione di Facebook e dei principali social network perché “internet non dimentica” ed è fondamentale essere vicini al proprio cliente, in maniera amichevole ma pur sempre professionale. «Non fate la guerra sul prezzo, fatela sui valori» è stata forse la frase che più ha lasciato il segno in platea: «Pensateci – continua Flora – quando voi andate a fare acquisti nella vostra vita reale non andate a comprare sempre e solo dove costa meno, andate dove vi fidate. Online avviene esattamente la stessa cosa». Dito puntato contro tutte quelle gestioni social fatte in maniera poco professionale: «in certi casi un errore di comunicazione è costato svariati milioni di dollari», ma anche contro chi si affida a personaggi poco esperti. Guai a sottovalutare il problema quindi, un #fail (errore clamoroso, come una caduta nel baratro) «è come un tattoo, lo puoi cancellare ma resta sempre un segno». Spazio quindi al nuovo modello mentale del marketing (stimolo-primo impatto personale col prodotto-recensioni online sul prodotto) non prima di aver ceduto la platea a Macchi che ricalca e sottolinea le potenzialità di internet in un mondo evoluto, sì, ma non ancora abbastanza. «Google e Facebook porteranno il wifi in tutte le aree del mondo, anche quelle dove adesso andare in rete diventa complicato; dobbiamo farci trovare pronti al nuovo business» il monito di Macchi che ricorda che nell’ultimo anno «i soli utenti cinesi sono raddoppiati».

Cambiare, cambiare, cambiare è questo il chiodo fisso che risuona nello spettatore coinvolto dalle slide sul palco perché «se fai quel che hai sempre fatto otterrai sempre meno» chiosa Macchi. E dopo un po’ di teoria spazio a consigli assolutamente pratici buoni per la quotidianità online: «Facebook insicuro? Potete far vedere quello che volete a chi volete! Avete una richiesta da un contatto che vi sembra strano? Utilizzate Google Immagini, caricate la foto e scoprite di chi è», applausi in platea. Chiusura con Twitter, «i guru dicono che bisogna postare poco, io dico che gli algoritmi sono cambiati e bisogna postare tanto», e con il webmarketing che «porterà oltre 900 nuove figure lavorative».

Non sei su Google?
Non sei nessuno

«Ricordatevi di stupire», conclude Macchi sul palco, «siamo nell’era delle relazioni e i social ne sono degli amplificatori. E quando avete un dubbio…utilizzate Google, è la nuova anagrafe mondiale ormai. Se non ti trovano non sei nessuno». Messaggio recepito così come è stato recepito l’hashtag della serata #centodieci che su Twitter è volato nella top ten dei trend italiani della serata, pubblico in sala e utenti a casa hanno dibattuto molto sui temi proposti dagli ospiti e ne sono venute fuori discussioni interessanti anche per l’esigente platea di internet che ha persino richiamato Lavoisier.

Per trovare questi spunti ecco l’account @centodieciMCU su Twitter oppure l’hashtag #centodieci.