Resilienza e perseveranza sono buoni amici di ogni percorso battuto con coerenza fino al traguardo ultimo: due alleate insostituibili. La resilienza ci aiuta ad assorbire gli urti, a trasformarli in energia; a cadere e rialzarci. La perseveranza ci dà una mano concreta a essere costanti, a mettere in atto piccole strategie, ad andare avanti ogni singolo giorno con direzione e cura. Eppure entrambe hanno un nemico potente che si chiama procrastinazione. Sapevi che…

  1. … affligge il 95% delle persone
    Procrastinare è comunissimo. Tardiamo, posponiamo, spesso non ci rendiamo neppure conto di farlo. Eppure esistono delle ragioni per cui evitiamo di portare avanti un determinato task, non dobbiamo far altro che comprenderle.
  2. … il 20% procrastina in maniera cronica
    Una brutta abitudine è pur sempre un’abitudine. Estirparla una volta che è radicata è molto difficile, come sempre capita con qualcosa che si è divenuti avvezzi a fare.
  3. Una causa frequente è la paura di sbagliare
    Non si fa qualcosa perché non ci si sente pronti, non si sente di avere gli strumenti adatti, non si è compreso precisamente cosa va fatto.
  4. Un’altra causa sono i sentimenti quali la rabbia o o l’ostilità
    Siamo dominati dalle nostre emozioni fino a che decidiamo di non farci dominare dalle emozioni. Quando si tratta di lavoro, esercitare un controllo sulla propria emotività è lecito e utile.
  5. Nasconde scarsa voglia di crescere
    Ci sentiamo legati allo status quo, esiste una forza negativa dentro di noi che ci impedisce di evolverci come sarebbe, invece, naturale. È una sorta di sindrome di Peter Pan.
  6. Crea un falso senso di sicurezza
    La procrastinazione è un tappo temporaneo che provoca un benessere transitorio. “Lo farò domani” ci fa stare bene, fino a che…
  7. Crea oscillazioni di umore
    Sembra ridicolo o assurdo, ma è vero: un dovere che resta appeso, che non viene svolto, provoca ansia. Dall’ansia nasce il malumore. Nasce lo stress. Il senso di colpa.

Non facciamoci ingannare, la procrastinazione si può combattere: stilare liste è utile, così come creare una scala di priorità. Importantissimo, soprattutto, è partire dalla consapevolezza; procrastinando facciamo soltanto del male a noi stessi.