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Se vuoi smettere di procrastinare la psicologia è la tua alleata

Redazione Centodieci
Di Redazione Centodieci
Raccontare esperienze reali che possano aiutarci a percorrere strade nuove e sostenere un diverso approccio al lavoro, alla vita e alla società basato su valori quali condivisione, empatia, crescita e libertà. Questo è la strada che la redazione di Centodieci percorre insieme ai suoi autori, tutti uniti nello scovare e proporre a voi idee vincenti, eventi e personaggi di valore che con il loro coraggio hanno cambiato le regole del gioco. Ma la nostra piattaforma è aperta anche al vostro contributo: se avete pubblicato contenuti online che ritenete in linea o avete visto e apprezzato quelli di altri nei [...]
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Pubblicato il 23.07.2019 alle 11:08

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Rimandare a domani è tipico dei sognatori più incalliti. Ma più restiamo fermi a pensare, più il lavoro, la relazione e la vita che sogniamo diventano grandi e irraggiungibili. Con il rischio, una volta raggiunta la meta, di ritrovarsi delusi da quello che troveremo. Meglio, allora, passare subito all’azione soprattutto a lavoro, dove la procrastinazione può essere addirittura autodistruttiva, scrive il Guardian che sottolinea: la cosa può diventare problematica soprattutto se sei il capo di te stesso.

Procrastinare: i tranelli della piscologia

Ma quali sono i motivi che ci portano a procrastinare? Di solito si tratta semplicemente di noia: non abbiamo voglia di fare qualcosa che non è nelle nostre corde. A volte, però, il problema è proprio il contrario: abbiamo aspettative così alte sulla buona riuscita di un lavoro che tendiamo a rimandare il problema per paura di fallire. Questo è il tranello in cui cadono tutti i sognatori, che si rifugiano in un futuro immaginario per non affrontare le difficoltà del presente.

Perché i perfezionisti tendono a procrastinare

Secondo la psicologa e coach di successo Linda Sapadin, autrice del libro “How to Beat Procrastination in the Digital Age”, ci sono sei tipi di procrastinazione che portano alla definizione di sei diversi caratteri, spesso sovrapponibili in un solo individuo: il perfezionista, il sognatore, l’ansioso, il creatore di conflitti, il fuggitivo, l’eccessivo. Che il perfezionista/sognatore e il procrastinatore possano essere la stessa persona è confermato da molti terapisti. Un illuminante articolo dell’Atlantic dal titolo “Il problema con l’essere perfetti” spiega perché.  Alcuni perfezionisti, infatti, sono incapaci di portare a termine i loro compiti. Si tratta di una sorta di autosabotaggio, dell’’incapacità di finire oppure di iniziare una nuova attività. Alcuni, infatti, per paura di guardare in faccia le proprie imperfezioni non ci provano neppure a raggiungere i propri sogni.

I consigli degli psicologi

Un problema dovuto anche al sistema educativo della nostra società: sia i genitori che i professori ci spingono a raggiungere risultati molto alti. Ma non ci preparano ad affrontare l’inevitabile senso di fallimento e disillusione. La psicologa Jessica Pryor ha spiegato alla testata americana che invece di complimentarsi con i figli “perché sono intelligenti” i genitori dovrebbero congratularsi per il loro impegno.

L’importanza della consapevolezza

Il problema di chi procrastina un compito di lavoro, una sfida personale o un cambiamento di vita, non è nella gestione del tempo. Ma delle emozioni. A confermarlo sono due studiosi: Tim Pychyl, professore di psicologia e membro del gruppo di ricerca sulla procrastinazione della Carleton University di Ottawa, e Fuschia Sirois, della University of Sheffield. Il motivo per cui rimandiamo qualcosa, spiega Sirois, è legato “a quell’aura negativa che circonda un compito che dobbiamo svolgere”. Si tratta di uno stato emozionale molto comune secondo lo studioso. Alcuni riescono ad affrontarlo. Perché molti, invece, si rifugiano sotto la nuvoletta grigia della procrastinazione? E’ una questione di consapevolezza. E si può allenare. Ecco come:

  1. Sii onesto con te stesso

“All’inizio di ogni giorno lavorativo – consiglia il life coach Will Aylward – poniti questa domanda: Cosa non ho voglia di fare oggi? Ciò ti aiuterà ad essere consapevole di quali sono esattamente quei compiti della giornata che potrebbero portarti a procrastinare.”

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2. Datti delle piccole ricompense

Se lavori a casa e passi molto tempo da solo, la sfida può essere molto più complicata, perché il tentativo di mollare tutto è sempre dietro l’angolo. Ecco perché la nutrizionista Emily Hyland consiglia di darsi dei piccoli obiettivi e delle ricompense ad ogni step superato: basta una semplice tazza di tè ad esempio.

3. Ricorda a te stesso i motivi per cui devi svolgere un determinato compito

Per evitare di rinunciare ad un’impresa troppo presto, un altro espediente può essere quello di ricordare a noi stessi le motivazioni che ci hanno spinto a desiderare quella posizione lavorativa, a intraprendere quell’esperienza di vita.

I sogni non si realizzano in un solo giorno. L’importante è iniziare. Il resto verrà da sé.

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