Un «micromanager» è una persona che controlla in maniera un po’ ossessiva, e costante, quello che fanno i colleghi o i sottoposti senza lasciare che questi, praticamente, respirino. Ecco come scoprire se si ricade in questa categoria poco piacevole di lavoratori, e quali misure adottare per rendere l’aria più respirabile.
- Non deleghi mai (perché non ti fidi)
Alla base del comportamento dannoso da micromanager sta la mancanza di fiducia, e forse una certa arroganza. Nessuno è bravo come te, ti poni un gradino sopra gli altri e questo ti dà il diritto di sorvegliarli, e non responsabilizzarli mai davvero. Cosa fare? Delega! Fidati. Puoi riuscirci. - Chiedi continuamente a che punto sono gli altri (senza offrire alcun aiuto)
«A che punto sei?»; «Ah, stai ancora finendo?»; «scusa, è urgente, sbrigati» sono frasi capaci di rovinare l’atmosfera in ufficio a volte, mettendo pressione indebita sugli altri. Cosa fare? Se un collega o sottoposto è lento, offri una mano. Comprendi cosa non va. Riorganizza il team per supportarlo. - Sei lesto nel dare la colpa
Se qualcosa non fila per il verso giusto sei il primo a puntare il dito. Non ti chiedi perché, non analizzi le cause ma giudichi soltanto i sintomi. Male! Cosa fare? Assumiti le tue responsabilità, e ascolta gli altri. - Tesaurizzi informazioni per «usarle» al momento giusto (ai danni altrui)
Un collega ti sta raccontando di aver passato, magari, una notte brava e se fa un errore glielo rinfacci, magari davanti a tutto l’ufficio. Generi imbarazzo e scalfisci il rapporto con gli altri, così! Cosa fare: di nuovo, ascolta e sii una persona affidabile; non vuol dire «coprire» chi fa male ma consentire agli altri si sentirsi protetti in tua presenza, e non esposti.