Vuoi che il tuo team sia più creativo? Ecco 8 consigli utili
Ti piacerebbe avere un gruppo di lavoro brillante, capace di generare idee originali e affascinanti?
Fatta eccezione per pochi grandi geni “solitari” (come Leonardo, Einstein, ecc.), per generare l’innovazione è necessario un gruppo. Non tutti i gruppi, però, riescono ad essere creativi. Ecco otto elementi a cui prestare attenzione per elevare la creatività del tuo team.
Team eterogeneo
I gruppi più efficienti (ed innovativi) sono composti da persone differenti tra loro. Una buona eterogeneità, infatti, consente al gruppo di percepire e di analizzare ogni situazione da una molteplicità di punti di vista, di elaborare con maggior attenzione e consapevolezza le informazioni e di generare una pluralità di idee e di proposte innovative.
Se stai creando un nuovo gruppo, seleziona persone diverse (e complementari) per età, sesso, formazione, competenze, background culturale, ecc. Se lavori, invece, in un team già formato, prova ad inserire qualche elemento nuovo che possa portare una ventata di “freschezza creativa”.
Buone abilità creative
Domenico De Masi sostiene che i team (scientifici, artistici, ecc.) che hanno ottenuto risultati eccellenti erano formati da persone molto fantasiose e poco concrete, che collaboravano con persone molto concrete e poco fantasiose. Possiamo dire, in maniera un po’ più precisa, che hai bisogno di alcune persone molto brave ad analizzare le situazioni, a comprendere i problemi e a definire, in modo chiaro, le sfide da affrontare; di altre persone, molto vivaci e fantasiose, capaci di generare idee, tante idee, originali e “visionarie”; di altre persone ancora, capaci di selezionare le soluzioni più promettenti e di “raffinarle” per renderle attraenti e commerciabili.
Prova a scoprire, attraverso un gioco o tramite un’osservazione diretta, quali sono le principali abilità creative delle persone che lavorano con te.
Obiettivi chiari e sfidanti
Una barca senza remi non va da nessuna parte, così un gruppo che non ha degli obiettivi chiari non può fare progressi. È fondamentale dedicare un po’ di tempo alla condivisione e all’elaborazione degli obiettivi da raggiungere, in modo che ogni persona ne sia consapevole. Obiettivi “sfidanti”, che richiedono impegno, passione e creatività, stimolano le persone a dare il meglio di sé e a collaborare con entusiasmo.
Individua una frase (slogan, citazione, ecc.) per descrivere l’obiettivo principale che il tuo gruppo sta perseguendo.
Autonomia operativa
Un errore che alcuni manager fanno è quello di indicare, oltre agli obiettivi da raggiungere, anche le modalità per farlo. Numerose ricerche, come quelle svolte da Simon Sinek, evidenziano, invece, che è fondamentale lasciare alle persone l’autonomia di individuare queste modalità, lasciarle libere di attivare le proprie risorse creative per escogitare soluzioni operative efficaci.
Nel suo testo “Partire dal perché”, Sinek sostiene che uno degli elementi peculiari delle organizzazioni più innovative è proprio la capacità delle persone di agire partendo da un ideale profondo, un “perché” che sta sempre alla base di quello che fanno.
Stimola il tuo gruppo, magari su piccoli progetti, a sperimentare una maggiore autonomia operativa.
Clima dinamico
La creatività prolifera in ambienti vivaci in cui le idee fluiscono liberamente. Per creare un ambiente “creativogenico” è importante assicurare al gruppo l’esposizione a stimoli culturali vari (mostre, tour, conferenze, ecc.) per fornire continui spunti di ispirazione. La comunicazione dovrà essere agevole e “libera”, creando degli spazi (quotidiani o settimanali) per l’aggiornamento e il confronto: in questo modo, ognuno si sentirà libero di proporre idee e suggerimenti, senza il timore di essere criticato o deriso.
La “tolleranza” dell’errore è un altro elemento chiave nei gruppi più innovativi. Ogni errore può diventare una preziosa occasione di verifica, di crescita e di scoperta, come spiegavo nel post “Come trasformare gli insuccessi in opportunità creative”.
Crea un’occasione informale (aperitivo, ecc.) in cui ognuno possa condividere un (piccolo) insuccesso e ciò che ha imparato da esso.
Percezione del progresso
“Le persone si sentono più felici, più orgogliose e più motivate” – afferma Teresa Amabile, docente presso la Harvard Business School – “quando, nel loro lavoro quotidiano, rilevano progressi significativi”.
La Amabile ha svolto una vasta ricerca (durata più di dieci anni) chiedendo, ad oltre 200 professionisti (operanti in vari ambiti professionali), di annotare quotidianamente le attività svolte e le loro emozioni in merito. Dalle oltre 12.000 note raccolte è emerso un ritratto piuttosto chiaro di ciò che conta per le persone, di ciò che le aiuta a fare del loro meglio.
“La consapevolezza di un progresso, anche minimo, può avere un impatto enorme sulla creatività e sulla motivazione personale” – afferma la Amabile nel libro “The Progress Principle” – “Percepire il progresso nelle proprie attività può creare un circolo virtuoso: il lavoro diventa più piacevole, la persona genera risultati più creativi e, questo, rende il lavoro ancora più piacevole e gratificante.”
Inventa una modalità, visiva e divertente, per evidenziare i progressi nelle attività del tuo team.
Processo creativo
Crea delle sessioni di ideazione in cui scrivi, su una lavagna visibile a tutto il gruppo, la sfida che desiderate affrontare. Ad esempio: “Come possiamo raddoppiare, quest’anno, i nostri clienti?”, oppure “Con quale modalità originale possiamo presentare i risultati di questo progetto?” e invita ogni membro a suggerire alcune idee creative. Annota tutte le idee (flipchart, post-it, ecc.). In questa fase ideativa è fondamentale evitare ogni forma di critica o di valutazione (perché rischiano di “soffocare” le idee sul nascere). Trovi qualche altra indicazione nel post “Tutto quello che avreste voluto sapere sul brainstorming e non avete mai osato chiedere”.
Dopo una breve pausa, puoi valutare le idee in base ai criteri che ritenete più importanti (realizzabilità, economicità, originalità, ecc.). Una volta individuate un paio di soluzioni, è possibile migliorarle e “raffinarle” per migliorarne l’efficacia e l’implementazione.
Ottimismo
La persona, o il gruppo, ottimista, secondo Martin Seligman (Direttore del “Centro di Psicologia Positiva” Università della Pennsylvania), lavora meglio, ha una maggiore “tolleranza” alle frustrazioni e una notevole tenacia nel conseguire i risultati che si è prefissato.
Ottimismo non significa ignorare le difficoltà o i rischi, significa scegliere di focalizzare l’attenzione (e le energie) sul lato migliore delle persone e delle situazioni.
Crea delle occasioni per festeggiare i traguardi del tuo gruppo, per condividere momenti di convivialità, per sorridere, con leggerezza, degli eventi e delle situazioni che il team sta vivendo.
Bene, mi auguro che questi suggerimenti ti aiutino a far brillare la creatività del tuo gruppo; se ti interessa qualche altro consiglio per organizzare e gestire delle riunioni veloci ed efficienti, puoi dare un’occhiata alla mia guida “riunioni da favola”…