• Arte e Cultura
  • Empowerment
  • Innovazione e Sostenibilità
  • Public Program
  • Lezioni Italiane
  • Argomenti
  • Arte e Cultura
  • Empowerment
  • Innovazione e Sostenibilità
  • Progetti speciali
  • Lezioni Italiane
  • Public Program
  • Centodieci Extra
  • Tipo di contenuto
  • Articoli
  • Video
  • Podcast
  • Webinar
  • Eventi
innovare
Icona
Innovazione e Sostenibilità

Il cliente non sa cosa vuole, per questo innovare significa interpretare un'esigenza

Luca D'Elia
Di Luca D'Elia
Consulente. Laurea in Filosofia presso l’Università Statale di Milano, dal 2004 si occupa di formazione manageriale e comportamentale. Ha finora lavorato per oltre cento importanti aziende nazionali e multinazionali. È keynote speaker in convention e meeting aziendali. Parallelamente all’attività di consulenza, si occupa di docenza accademica, collaborando negli anni con diversi istituti ed università, tra cui IULM, Università Cattolica, Istituto Marangoni, IED, Accademia del Lusso, SUPSI (Lugano).
Scopri di più
Pubblicato il 14.02.2017 alle 14:30

Il cliente al centro: un mantra che risuona all’unisono in quasi tutte le aziende. Essere attenti ai bisogni, alle necessità, ai desideri e anche ai capricci dei clienti, è qualcosa che già tutte le aziende, da trenta anni a questa parte, cercano di fare. Esiste, tuttavia, un rovescio della medaglia: l’ossessione di chiedere ai clienti che cosa vogliono.
In linea generale, i clienti non sanno con precisione che cosa vogliono. In molti casi un prodotto ha successo quando l’azienda riesce ad indurre i consumatori a desiderare qualcosa che prima non desiderava, semplicemente perché non la conosceva. E probabilmente non ne sentiva la necessità.
Qui si pone una questione di fondo: l’innovazione compete ai clienti o alle aziende? Io credo che a ogni ruolo corrispondano determinati compiti e determinate responsabilità. Non possiamo richiedere ai consumatori uno sforzo di lungimiranza e innovazione. Si tratta, infatti, di qualcosa che compete a innovatori audaci che operano all’interno delle aziende. L’ossessione di chiedere ai clienti cosa vogliono può comportare il serio e concreto rischio di appiattire ed impoverire la capacità di innovare.
Nell’economia dell’iper-offerta e dell’iper-scelta, per fare realmente la differenza, occorre avere il coraggio di condurre i clienti in luoghi (concettuali, mentali e fisici) che ancora non conoscono, in cui non desideravano andare, semplicemente perché nemmeno ne conoscevano l’esistenza. I clienti possono dire ciò che amano oggi, in relazione a ciò che già esiste. Ma in genere non sono così abili nel prevedere ciò che ameranno e desidereranno domani. E, soprattutto, perché dovrebbero essere capaci di questo sforzo di previsione? In fondo, non è compito loro.
Nel 1996 Bandai, un produttore di giocattoli giapponese, lanciò con enorme e inaspettato successo il Tamagotchi. Alla domanda: “Caro cliente, senti l’esigenza di un piccolo pollo elettrico che, se non alimentato ed accudito quotidianamente, muore?”, quanti clienti avrebbero risposto affermativamente? Presumibilmente molto pochi; forse nessuno. Eppure, in breve tempo e a livello planetario, si diffuse l’isteria dei ragazzini (e non solo…) per questo “cucciolo” virtuale, da coccolare e viziare come se si trattasse di un piccolo animale vero.
Invece di chiedere ai clienti cosa vogliono, più utile può rivelarsi assumere uno “sguardo antropologico”: ossia osservare i clienti, vedere ciò che fanno, che cosa li fa arrabbiare, cosa li fa sentire frustrati, oppure cosa li rende gioiosi, come utilizzano i prodotti, cosa cercano di fare ma non vi riescono. In termini antropologici si tratta di una “osservazione partecipante”: lavorare sul campo e trascorrere del tempo tra i clienti.
Osservare i clienti significa recepire informazioni e soluzioni che regolarmente, per quanto informalmente, i clienti stessi forniscono. A tal proposito, ecco un esempio. Gli oli da cucina in barattoli spray sono stati ideati per evitare che il cibo si attacchi alla padella. È stato notato che alcuni clienti utilizzavano lo spray anche sul fondo dei loro tosaerba, per evitare che l’erba tagliata rimanesse attaccata alle lame. Ovviamente, non è necessario che lo spruzzatore contenga olio per cucina. Si tratta di una soluzione improvvisata, ma efficace. Compito dell’impresa, in questo caso, è farsi carico del problema, cogliere i suggerimenti improvvisati dai clienti, normalizzare la soluzione con un processo strutturato di innovazione, dando vita a nuove opportunità commerciali.
Non sono molte le imprese realmente focalizzate sui clienti, che hanno sviluppato un’organizzazione incentrata sul cliente. Procter & Gamble è una di queste. Al centro innovazione di P&G a Cincinnati c’è il “Villaggio del Consumatore”, dove l’azienda incontra le persone che acquistano i suoi prodotti. La replica di una corsia di un supermercato rappresenta il primo momento della verità. Si passa poi alle cucine e ai bagni, dotati di lavapiatti, lavatrici, forni e fornelli, dove il cliente può testare i prodotti. E questo rappresenta il secondo momento della verità. Il Villaggio consente ai ricercatori di P&G di osservare come i consumatori scelgono, acquistano e utilizzano i prodotti, per coglierne gli aspetti più importanti e significativi. In tal modo l’azienda mostra di essere realmente vicina alla realtà dei propri clienti.
Per innovare in maniera radicale e sostanziale è necessario saper ignorare ciò che i clienti dicono. In fondo, in qualsiasi settore i consumatori chiedono tre cose molto semplici: vogliono qualcosa di più, pagando un po’ meno, e lo vogliono subito. Soddisfare queste tre generali richieste dei clienti costituisce una buona base per affilare continuamente la lama dell’intuizione. Affidarsi a costose società di consulenza per chiedere ai clienti che cosa realmente vogliono può dare una sensazione di illusoria sicurezza. Il cui risultato, tuttavia, non è affatto certo.
 

Condividi questo articolo

Leggi anche

Leggi tutti gli articoli
  • Icona
    Innovazione e Sostenibilità
    27.12.2021

    La fine dei pionieri. Lo sviluppo di Meta e la nuova idea di [...]

    Leggi l'articolo
  • Icona
    Innovazione e Sostenibilità
    30.04.2021

    We The Power, le comunità glocal che salvano il pianeta con le rinnovabili

    Leggi l'articolo
  • Icona
    Innovazione e Sostenibilità
    22.06.2018

    Intelligenza Artificiale: le macchine ci aiuteranno a costruire un futuro migliore?

    Leggi l'articolo
  • Icona
    Innovazione e Sostenibilità
    11.01.2018

    Li chiamano imprenditori, ma sono gli eroi di un mondo che cambia

    Leggi l'articolo

Tutti i consigli utili per innovare con lode

Iscriviti alla nostra newsletter

al trattamento di dati per la finalità dell’attività di marketing di vario tipo, inclusa la promozione di prodotti, servizi, distribuzione di materiale a carattere informativo, pubblicitario e promozionale, eventi, invio di newsletter e pubblicazioni come indicato nell’informativa.

© Centodieci 2025
| Privacy Policy & Cookie Policy | Feed RSS|Sitemap HTML|Dichiarazioni di accessibilità| A+ A-