Le aziende che tradiscono le persone scompariranno: consumatori e dipendenti le lasceranno sole
Fare impresa significa, da sempre, porsi come obiettivo lo sviluppo del business. Fare impresa significa, oggi, porsi obiettivi che riguardano l’impatto che la propria attività ha sull’ambiente e sul benessere sociale, dei consumatori e dei propri dipendenti. Quelle aziende, cioè, che non sono in grado di mettere la giusta attenzione sulla responsabilità sociale sono probabilmente destinate all’estinzione.
Per molti decenni si è pensato troppo al vantaggio del business dimenticando gli altri e il pianeta, ora il primo concetto dal quale è necessario partire nel momento in cui si parla di responsabilità sociale d’azienda è avere ben chiaro che riguarda tutti, nessuno escluso. Riguarda qualsiasi tipo di azienda, che sia una banca, che sia un’azienda agricola: riguarda tutti perché riguarda le persone.
Se poi pensiamo ai giovani, oggi i talenti non sono alla ricerca dell’azienda che offre loro lo stipendio più alto, sono alla ricerca del benessere proprio e della salute dell’azienda, vogliono cioè lavorare per aziende illuminate nelle relazioni con i propri collaboratori.
Prendiamo per esempio i consumatori: nel mondo odierno la loro sensibilizzazione nei confronti delle tematiche legate alla responsabilità sociale è in continua crescita, a parità di prezzo (e ormai sempre più spesso anche a costi superiori) il consumatore sceglie il prodotto dell’azienda che “fa bene”.
E come fa il consumatore a essere informato in merito? Molto semplice: viviamo in un mondo in cui si è iperconnessi, in un mondo nel quale informarsi è molto semplice e se anche non si cercano informazioni, queste in qualche modo si parano davanti a noi attraverso i social media.
Di questo ho parlato giovedì 16 giugno a Olbia in Centodieci è Valore – Solidarietà Sociale, per diffondere pratiche e contenuti che oggi non possono più essere messi da parte: l’impresa non può più essere svincolata dal contesto socio-ambientale in cui è inserita, passi falsi in questa direzione possono portare a gravi danni per l’immagine e di conseguenza per il business. Semplicemente perché non abbiamo più voglia di sostenere chi non si interessa degli altri: è un concetto tanto semplice quanto profondo.
Prendiamo per esempio il caso AirFrance. A ottobre 2015, a seguito di una conferenza stampa nella quale vengono annunciati tagli al personale, i lavoratori arrivano a malmenare e spogliare i manager delle risorse umane. Grazie agli smartphone dei presenti le immagini fanno il giro del mondo e il titolo di AirFrance in Borsa crolla vertiginosamente. Se non ci fossero stati gli smartphone e i social network probabilmente AirFrance avrebbe potuto minimizzare l’accaduto ed evitare il crollo.
Se non si è in grado di portare avanti con autenticità non solo le attività legate al puro business, ma anche quelle legate al benessere sociale le aziende non saranno in grado di resistere alla concorrenza e saranno destinate alla distruzione. L’autenticità diventa punto fondamentale dunque quando si parla di responsabilità sociale: nell’epoca della connessione in rete continua – attraverso i social media e il web in generale – è necessario essere trasparenti e dichiarare sinceramente quello che si fa. L’autenticità è dunque oggi l’arma più forte per generare un impatto positivo sulla propria azienda: è limpida ed è trasparente.