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Innovazione e Sostenibilità

Le auto volanti tra realtà e un po’ di fantascienza

Mark Perna
Di Mark Perna
Giornalista, autore televisivo, radiofonico e teatrale, regista di documentari, segue per le principali testate nazionali i temi legati all’innovazione, al life style digitale e ai viaggi. Collabora con Wired, Vanity Fair, Panorama, Il Giornale ed è contributor per Rai, Mediaset e BBC.
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Pubblicato il 26.07.2021 alle 11:44

Stefan Klein ha conseguito la patente di guida da qualche decennio e al volante se la cava senza problemi, ovviamente si allaccia sempre la cintura di sicurezza, si ferma agli stop, concede la precedenza. Non si potrebbe dire che il fondatore della Klein Vision, la società slovacca impegnata nella realizzazione di mezzi alternativi di trasporto, sia uno spericolato.

Eppure a fine giugno, alla guida della sua AirCar, c’era lui e con grande disinvoltura, uscendo da casa, si è diretto all’aeroporto della cittadina di Nitra, dove abita con la famiglia. Tutto semplice e regolare se non fosse che invece di parcheggiare l’auto si è diretto in pista e si è fatto autorizzare dalla torre di controllo per decollare.

La sua auto infatti può volare. Non è fantascienza ma il risultato di una eccezionale caparbietà e di oltre vent’anni di lavoro. Infatti dopo molti test effettuati e migliaia di ore passate in officina e al computer l’AirCar ha ricevuto il permesso ufficiale di volare da un aeroporto civile a un altro come un tradizionale vettore di linea.

Giornata tesa, poco vento, ideale per una gita fuoriporta. A bordo della sua automobile, o forse meglio del suo aereo, Klein ha alzato il muso (o il cofano) del velivolo e si è diretto verso la capitale Bratislava coprendo la distanza di 100 chilometri in 35 minuti. Massima velocità di punta 189 km/h, altezza massima 8200 piedi (2500 metri).

L’AirCar, l’auto volante di Stefan Klein che ha compiuto questa impresa, sviluppata con l’amico Anton Zajac, monta un motore BMW da 160 cavalli che spinge un sistema a propulsione a mono elica. Klein però sta già lavorando a una versione evoluta che dovrebbe garantire quasi 1000 chilometri di autonomia e una velocità di crociera fino a 300 k/h. Proprio con questo modello cercherà di ottenere le autorizzazioni per circolare in strada e in cielo con l’obiettivo di vendere la “sua creatura” già entro il 2023, a un prezzo potenzialmente accessibile a qualche eclettico facoltoso.

Per trasformarsi da macchina ad aereo l’AirCar ci mette appena due minuti e quindici secondi, però non è proprio uno di quelle auto con cui andare a fare la spesa. Poco importa al fondatore di Klein Vision che ha già progettato una serie di modelli a 2 e 4 posti, addirittura anche la versione anfibia per essere utilizzata come idrovolante.

Ovviamente Stefan Klein è un visionario, ma il mercato delle auto volanti non è affatto una frontiera per sognatori. Secondo un’analisi della banca d’affari americana Morgan Stanley entro il 2040 questo mercato potrebbe valere addirittura 1500 miliardi di dollari.

Non deve quindi sorprendere che esistano attualmente diversi progetti che stanno andando in questa direzione. A fare concorrenza a Klein Vision c’è l’interessante velivolo di AeroMobil, società in cui lavorava Stefan Klein e che ha lasciato per fondare la sua azienda, ma insieme a queste due realtà slovacche c’è anche l’olandese PAL-V con il suo Liberty e soprattutto l’americana Terrafugia.

Proprio quest’ultima realtà, nata vicino Boston nel 2006 ha da poco ricevuto il via libera dalla Federal Aviation Administration (FAA) nella categoria dei velivoli sportivi leggeri. La sua piccola auto volante Terrafugia Transition, un biposto alimentato da un motore Rotax 912iS Sport, potrebbe quindi essere già in vendita nel 2022, bruciando tutti sul tempo.

Abituiamoci all’idea che i cieli sopra le città si affolleranno di velivoli alternativi, non solo auto volanti, ma anche droni senza pilota e taxi Vtol ad atterraggio e decollo verticale. Il futuro dei trasporti passa anche dal traffico aereo.

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