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Innovazione e Sostenibilità

Remote working: 4 aspetti positivi del lavorare da casa

Redazione Centodieci
Di Redazione Centodieci
Raccontare esperienze reali che possano aiutarci a percorrere strade nuove e sostenere un diverso approccio al lavoro, alla vita e alla società basato su valori quali condivisione, empatia, crescita e libertà. Questo è la strada che la redazione di Centodieci percorre insieme ai suoi autori, tutti uniti nello scovare e proporre a voi idee vincenti, eventi e personaggi di valore che con il loro coraggio hanno cambiato le regole del gioco. Ma la nostra piattaforma è aperta anche al vostro contributo: se avete pubblicato contenuti online che ritenete in linea o avete visto e apprezzato quelli di altri nei [...]
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Pubblicato il 30.04.2019 alle 10:00

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Che cosa si intende per remote working? La possibilità di lavorare da remoto, a prescindere di essere o meno nella sede di quello che è il nostro luogo di lavoro. Complice la tipologia delle mansioni, in questi anni molto più slegata dalle dinamiche d’ufficio e le nuove tecnologie, che permettono di lavorare anche allo stesso foglio di lavoro anche da migliaia di chilometri di distanza – a patto di sveglie improbabili se il fuso orario è differente – oggi lo smart work è sempre più comune. Di conseguenza, spesso si tende a credere che il lavoratore “nomadico” viva una vita di privilegi. Come sempre, questo è vero solo in parte ed è anch’esso soggetto ad alcune regole ben precise, come tutti gli altri lavori.

Il remote working si inserisce all’interno del concetto più ampio di smart working, ed è fortemente legato all’innovazione dei modelli di lavoro. Una modalità che secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano è adottabile solo se vengono soddisfatti tre parametri: la dotazione tecnologica, la predisposizione delle persone e le caratteristiche dei compiti. Il remote worker infatti, anche se da remoto, deve trovarsi nelle condizioni di lavorare come e quanto i suoi colleghi: a livello pratico i compiti devono essere ugualmente portati a termine, sia che uno sia seduto alla sua postazione in ufficio sia che stia lavorando dal divano di casa.

Dalla classifica delle prime 100 aziende più orientate a queste modalità di lavoro, rilasciata da Flexjobs, una società americana che si occupa di annunci di lavoro flessibili (tra cui part-time, telelavoro e freelance), il podio del 2018 è composto da Vipkid, Appen e Conduent, ma ci sono anche nomi come Amazon e Humana.

 

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Le opportunità di lavoro flessibile – anche solo in parte, ad esempio un giorno a settimana  – sono in costante aumento perché avviano un percorso virtuoso che coinvolge i dipendenti, l’azienda e anche l’ambiente. Ma non ci sono soltanto lati positivi: ci sono dei lati oscuri nel lavorare da remoto, come il senso di isolamento, la mancanza di contatto umano e il rischio di non staccare mai. Per chi però ha introiettato (o ha naturalmente questa predisposizione) l’organizzazione, il metodo e la responsabilità, ci sono quattro evidenti vantaggi:

1) Essere più produttivi. Lavorare in un ambiente comodo porta ad avere un team più concentrato e produttivo, innescando un processo che insegna a lavorare in modo organizzato e per obiettivi. Il bilanciamento tra il lavoro in ufficio e quello virtuale è fondamentale. Gli strumenti in questo caso sono cruciali e imparare a usare quelli giusti può aiutare a risparmiare tempo e chilometri. Documenti, presentazioni, meeting non richiedono più la presenza fisica grazie a strumenti concepiti ad hoc. I grandi colossi del mondo digitale hanno tutti la loro proposta di applicazioni, a partire da Google e Dropbox. Conoscerne le potenzialità può aiutare a concepire la gestione dei progetti in modo diverso fin dall’inizio.

2) Non ci si deve spostare. Oltre a risparmiare tempo perché non si devono scegliere i vestiti, non ci si deve assicurare di aver preso tutto il necessario prima di chiudere la porta di casa e non si deve percorrere il tragitto da casa al lavoro, si risparmiano anche carburante, ticket, e abbonamenti ai mezzi. Se si decide di lavorare da casa è consigliabile però crearsi un piccolo rituale che vi faccia entrare nel mood lavorativo, ad esempio rimanere in pigiama potrebbe ostacolare la vostra produttività. Vestirsi e scegliere un luogo organizzato per lavorare potrebbe farvi concentrare meglio e prima.

3) Si può lavorare ovunque. Pur sottostando ai vincoli dei normali orari stabiliti per il lavoratore, il remote working non deve essere necessariamente svolto da casa. Potenzialmente si può essere dovunque, in qualunque posto del mondo e si può scegliere una scrivania di una stanza, il salotto di casa o una terrazza vista mare, basta rispettare le consegne e accertarsi che il luogo scelto non comprometta l’efficacia nella vostra operatività. É meglio quindi non scegliere luoghi troppo affollati e prediligere quelli in cui ci si può connettere con facilità ad un Wi-fi o al vostro hotspot, cercando di prevedere eventuali imprevisti che potrebbero non rendervi reperibili quando richiesto.

4) Si lavora con più serenità. Se si lavora tra le mura domestiche è più facile ridurre i fattori esterni di stress come il traffico, i colleghi fastidiosi e cartellini da timbrare. C’è un particolare beneficio per quella categoria di lavoratori che hanno l’esigenza di una maggiore flessibilità, ad esempio i genitori con figli molto piccoli, le famiglie che devono provvedere alla cura di anziani, i professionisti diversamente abili, che si possono così dividere meglio tra vita privata e vita professionale. Sollevare i dipendenti o i collaboratori dalla preoccupazione di dover organizzare logisticamente la gestione di bambini o anziani da assistere potrebbe aiutare a lavorare con la giusta tranquillità.

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