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Innovazione e Sostenibilità

Studiare online per molti è qualcosa di lontano e senza senso. Ma c’è chi ha provato e ha imparato davvero

Cristina Maccarrone
Di Cristina Maccarrone
Giornalista, content e community manager con una grandissima passione per il mondo per il lavoro e tutto quello che rappresenta una novità o, per meglio dire, “innovazione”. Appassionata lettrice di ogni cosa che le capiti sottomano (libri, giornali, articoli online e quant’altro) e “spacciatrice” di riviste che regala ad amici e conoscenti, scrive da sempre, ma è diventata giornalista nel 2006. Adesso scrive per lo più per il Web che ama profondamente così come i social network, tra tutti Twitter. Nel suo passato prossimo: la direzione e co-fondazione di Walk on Job, magazine dedicato a mondo del lavoro e [...]
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Pubblicato il 30.07.2014 alle 9:45

Premessa: questo è il post di una persona che è sempre stata scettica sulla formazione online. L’ho immaginata spesso come una pallida alternativa alla possibilità di recarsi in un’aula, conoscere gente, scambiarsi informazioni dal vivo e fare domande al docente. Inoltre, come paragonare l’appuntamento fisso settimanale o mensile con un solitario apprendimento al computer? Per non parlare, poi, di tutte quelle volte in cui sai di dovere portare avanti un corso, ma non trovi il tempo o ti dimentichi persino di farlo.
Tutto questo valeva per me fino a che non ho conosciuto Coursera. Incontro puramente casuale: una sera, un mio amico mi dice che alle 23 deve andare via per completare il modulo di un corso che sta seguendo e che riguarda la sicurezza informatica. Il mio primo pensiero, vista l’ora, è che si tratti di un webinar dall’altra parte del mondo. Ma il mio amico chiarisce: niente webinar né corsi organizzati da privati, ma lezioni gratuite offerte da una piattaforma online, creata due anni fa nella Silicon Valley da due professori di Stanford, che consente di tenersi aggiornati stando seduti alla propria scrivania, sul divano o anche in ufficio, e soprattutto a qualsiasi ora.

Una breve presentazione di Coursera

Entro nel portale e mi perdo. In senso positivo: centinaia i corsi proposti, organizzati da università di tutto il mondo. Avete presente la famosa Yale? O la Columbia University? E poi Zurigo, New York, Londra ecc… Da qualche mese a questa parte, anche le nostre Bocconi e La Sapienza, a cui si deve il primo e finora unico corso in italiano presente sulla piattaforma. Come funziona, lo scopro subito: il sito è intuitivo e facile da navigare. Si inserisce il nome del corso, la categoria o l’università (se si hanno già queste informazioni) oppure si digita semplicemente l’area di interesse (matematica, fisica, finanza, musica classica, solo per dirne alcune) e si seleziona dal menu a tendina se il corso che si sta cercando è tra le ultime novità, pronto a partire o già iniziato.

Centinaia di corsi, organizzati da università di tutto il mondo come Yale e Columbia University. Ma anche Bocconi e La Sapienza

I corsi sono per lo più in inglese, ma ce ne sono anche in cinese, spagnolo e altri idiomi. State già pensando di lasciare perdere per ragioni linguistiche? Coursera ha pensato anche a questo lanciando di recente un programma dal nome Global Translator Community che consente a corsisti volontari (e volenterosi!) di tradurre i video delle lezioni con i sottotitoli in altre lingue. Questo per arrivare, grazie appunto ai suoi MOOC (Massive Online Open Course) a più utenti possibili. Nota importante: finora a usufruirne sono stati cinque milioni, da oltre 190 Paesi!

Tornando al mio corso, opto per l’area Materie umanistiche e mi imbatto in English Composition: Achieving Expertise, che ha l’obiettivo di far acquisire dimestichezza nella scrittura in inglese. È tenuto dalla Duke University e l’insegnante, a capo di un vero e proprio team, è Denise Corner. Mi iscrivo, l’inizio è previsto per il 21 aprile che in Italia è Pasquetta, penso dunque che me ne dimenticherò e che tutto l’entusiasmo iniziale per imparare a scrivere bene in inglese, svanirà a poco a poco. Ma mi sbaglio fin da subito. Il bello di Coursera è che ogni utente viene davvero seguito. Come? Via posta elettronica. Appena registratami infatti ricevo una mail dalla prof con gli obiettivi del corso, informazioni su come sarà strutturato e sui materiali a disposizione, come video o testi. Una menzione a parte merita il forum, la vera anima di Coursera che dà la sensazione (reale) di non essere soli ma di far parte di una vera e propria classe all’interno della quale si raccolgono suggerimenti, feedback, e si fanno correzioni.

Mi viene voglia che sia già il 21 aprile. Quando arriva, ricevo un’altra mail in cui mi si chiede di compilare un questionario per capire qual è il mio livello di conoscenza della lingua e le mie eventuali difficoltà con la scrittura. Dopodiché vengo invitata a iniziare il corso che è davvero ben strutturato. L’home page presenta subito il link al mio corso, basta quindi cliccare per essere catapultati in un mondo di video, lavori assegnati, discussioni sul forum, e deadline: insomma nel cuore del corso.
Tutto bello, ma il vostro problema è sempre il tempo? Poco male: nelle mail che riceverete l’insegnante vi darà delle indicazioni su come sfruttare al meglio quello che avete. E alla fine del percorso? Per chi lo avrà completato, è previsto un attestato di partecipazione. Se, però, si vuole un certificato riconosciuto legalmente, basta pagare e si passa a un sistema di identificazione con foto e documenti. Ma questo è un passo successivo, di materiale per iniziare ce n’è, eccome. E tutto gratis.

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