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Note d’Italia – Daniele Stefani omaggia la Tigre di Cremona, Mina, la sua storia e il suo talento

La voce di Mina è patrimonio del nostro Paese: con oltre 60 anni di carriera, i suoi brani caratterizzano ancora oggi le playlist dei grandi classici della musica italiana

Redazione Centodieci
Di Redazione Centodieci
Raccontare esperienze reali che possano aiutarci a percorrere strade nuove e sostenere un diverso approccio al lavoro, alla vita e alla società basato su valori quali condivisione, empatia, crescita e libertà. Questo è la strada che la redazione di Centodieci percorre insieme ai suoi autori, tutti uniti nello scovare e proporre a voi idee vincenti, eventi e personaggi di valore che con il loro coraggio hanno cambiato le regole del gioco. Ma la nostra piattaforma è aperta anche al vostro contributo: se avete pubblicato contenuti online che ritenete in linea o avete visto e apprezzato quelli di altri nei [...]
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Pubblicato il 11.03.2021 alle 15:58

Mina, “La tigre di Cremona, una delle più grandi voci della musica italiana nel mondo. Interprete di più di 1.500 brani, Mina inizia la sua carriera alla fine degli anni ’50 dove debutta con una reinterpretazione di Nessuno di Wilma De Angelis. Il suo timbro caldo e la sua estensione vocale impareggiabile la classificano come la Regina degli urlatori e la portano, nel 1960, al Festival di Sanremo con il celebre pezzo Il cielo in una stanza, scritta dall’inconfondibile Gino Paoli. Daniele Stefani sceglie come primo pezzo Città Vuota, una delle sue più celebri cover, che scala immediatamente le classifiche diventando una hit degli anni ’60. 

La vita mediatica di Mina è caratterizzata da numerose sparizioni di scena: nel 1961 torna al Festival di Sanremo con Le mille bolle blu, un brano che suscita notevoli polemiche dalla giuria, accolte dalla stampa, e che la portano a dichiarare di non voler mai più partecipare a gare canore, Festival di Sanremo compreso: un giuramento da sempre mantenuto. Nel 1963 la sua immagine subisce un nuovo scandalo che coinvolge Corrado Pani, già sposato, e la nascita del primo genito Massimiliano. La RAI decide di allontanarla e la stampa alimenta la notizia additandola come “peccatrice pubblica”. Solamente nel 2001 Mina torna sugli schermi televisivi, via web, durante un Tributo a Domenico Modugno, una giornata che vede i server impazziti dalle richieste di poter vedere la cantante. 

Il 1971 vede il debutto di Grande grande grande un successo intramontabile della musica italiana, il secondo brano scelto da Daniele Stefani per celebrarne il talento. Nel 1978 Mina inizia un tour che vede 13 sold out alla bussola interrotto per motivi di salute che la portano alla decisione di non apparire mai più in pubblico. La carriera di Mina continua e tra gli anni ‘80 e ‘90 incide dischi di vario genere, confermando la sua versatilità musicale. Nel 1998 Mina e Celentano debuttano insieme con Acqua e Sale, un brano che riscuote grande successo anche fuori dall’Italia, tanto che viene reinterpretato in spagnolo con Miguel Bosè. 

Il progetto di Lezioni italiane prende spunto dal saggio di Italo Calvino “Lezioni americane”, uno dei suoi ultimi scritti che è diventato una bussola anche per il mondo contemporaneo. Proprio per questo, per orientarci meglio in questo complesso momento, nasce Lezioni italiane. Da sempre Centodieci infatti è orgoglioso e indissolubilmente legato a quel “saper fare” italiano che nella storia ha reso grande il nostro Paese. Saper scrivere, saper dipingere, saper progettare, saper inventare. Sono soltanto alcuni dei talenti che in questa pagina svilupperemo sotto forma di parole scritte e cantate, recitate e raccontate.

Dicono che nei momenti di crisi si intravvedano anche spiragli di opportunità, Lezioni italiane è il nostro modo per offrire ai lettori di Centodieci la possibilità di vedere questo periodo così strano per il nostro Pianeta come qualcosa di positivo, di visione e di ripresa. Sentendosi anche orgogliosi di ciò che l’Italia ha offerto e offrirà al mondo intero.

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