Baskin, lo sport per tutti che cambia le regole del gioco: che cos’è e come funziona
Quando si parla di inclusione e di sport si pensa spesso ad attività per persone disabili, ma includere significa giocare tutti insieme, ciascuno secondo le proprie abilità, ma con lo stesso obiettivo che può essere raggiunto soltanto con l’impegno e la dedizione di tutti.
Nato a Cremona 20 anni fa, il Baskin è un gioco di squadra praticato insieme da persone con disabilità e normodotati. Il nome di questo gioco è l’unione di “basket”, sport dal quale deriva, e “inclusivo”. Il Baskin non è un gioco esclusivamente riservato a persone con disabilità fisiche o psichiche, ma possono giocare persone di tutte le età, uomini e donne insieme, grazie a un impianto di regole e di attrezzature che permettono a chiunque di prendervi parte e di essere parte attiva del gioco.
“Il marchio Baskin indica un nuovo design pedagogico della pallacanestro, trasformata in un’attività radicalmente inclusiva, con una grande attenzione alla diversità umana in termini di abilità fisiche e mentali: è uno sport realmente disegnato per tutti”
(Barcellona 2011 premio “Awards 2011” del “Design for all Foundation”).
Questo gioco è figlio della visione di un ingegnere e di un istruttore di educazione fisica cremonesi che, nel 2003, inventarono le sue 10 regole, che negli anni sono state più volte ritoccate e integrate per offrire a tutti la possibilità di esprimere il meglio delle proprie possibilità e per realizzare una vera e concreta integrazione.
Oggi il Baskin è giocato in tutta Italia e in molte Nazioni europee e si sta diffondendo anche al di fuori del vecchio continente. Un successo che si deve a una sola grande intuizione, poi condivisa da un gruppo sempre più ampio di persone: includere non può limitarsi ad essere il contrario di escludere e non si limita nemmeno al concetto di accogliere o di accettare. La sua completa realizzazione richiede invece la creazione di un modello virtuoso in cui ciascuno è parte fondamentale di un tutto in cui ogni tipo di diversità – età, sesso, caratteristiche fisiche, abilità – non rappresenta un limite, ma un punto di forza e un’opportunità per tutti.
Il Baskin è stato progettato, infatti, per consentire a tutti i suoi giocatori di esprimere al meglio le proprie potenzialità e per dar loro la possibilità di vivere le emozioni e i percorsi educativi che lo sport per sua natura veicola. Ciò che differenzia il Baskin da altre attività, apparentemente simili o analoghe, è dunque l’obiettivo prioritario di conferire al gioco un valore inclusivo che non lasci spazio ad assistenzialismo o pietismo, che a volte emergono nelle dinamiche delle attività pensate per le persona con disabilità.
Oggi il Baskin si inserisce nel contesto più ampio dell’EISI – Ente Italiano Sport Inclusivi, Ente di Promozione Sportiva Paralimpica (EPP), che sta lanciando altri giochi inclusivi, pensati con la stessa filosofia.
Il Baskin non è un gioco di facile e immediata comprensione. Le sue regole sono molte e complesse e, negli anni, sono state più volte rivedute e modificate per offrire sempre maggiori opportunità e sfide. Quest’ultimo aspetto è fondamentale: affinché vincere dia vera soddisfazione, infatti, ogni gioco deve sempre presentare difficoltà e ostacoli da superare. Quelli del Basket sono noti: occorre far muovere la squadra al meglio per bloccare quanto più possibile il gioco degli avversari e arrivare a canestro con il proprio, liberando un giocatore che poi segnerà il punto. Nel Baskin le cose non sono diverse, ma sono più complicate. Qui i canestri sono 4, uno per ogni lato del campo; due sono quelli classici del Basket e due sono più piccoli e doppi, con due canestri ciascuno posti ad altezze diverse, per consentire ai giocatori di tirare sia dalla sedia a rotelle, spesso con pedane o attrezzi speciali per consentire il tiro, che in piedi. Per comprendere immediatamente chi può fare cosa e come, le maglie dei giocatori hanno numeri a due cifre, la prima delle quali definisce il loro ruolo all’interno della squadra. Questi “prefissi”, che vanno dall’1 al 5, indicano il contributo che ciascun giocatore può offrire alla squadra e al gioco in funzione delle proprie caratteristiche.
Ovviamente ciascun ruolo ha delle opportunità e dei limiti. Ad esempio un giocatore normodotato di ruolo 5, che gioca a Basket regolarmente, spesso ad alti livelli, non può marcare attivamente i ruoli più bassi; allo stesso modo i ruoli 1 e 2, denominati pivot, possono giocare soltanto all’interno di apposite lunette poste davanti ai canestri più piccoli, dove nessun avversario li può ostacolare e dove i propri compagni possono entrare soltanto per metterli in gioco e permettere loro di contribuire con i propri punti.
Le regole speciali di questo gioco definiscono anche quanti e quali ruoli possono essere schierati contemporaneamente in campo, grazie a una formula attraverso la quale, sommando i primi numeri delle maglie dei giocatori in campo, si può facilmente definire se le squadre stanno giocando con un organico regolare oppure no, rinunciando al mix che garantisce l’inclusività del gioco e la correttezza della competizione, al di là della maggiore o minore competitività che questa infrazione determinerebbe.
Ciò che rende il Baskin un gioco unico e rivoluzionario, oltre alla possibilità di giocare tutti insieme, è il livello di competitività e di agonismo cui le sue partite possono arrivare. Si tratta di un gioco veloce, avvincente, in cui tattica di squadra e impegno di ciascuno si fondono per offrire uno spettacolo sportivo unico nel suo genere. Ciò deriva anche dalla caratteristica, sportivamente unica, di attaccare e difendere su due fronti in virtù del fatto che i canestri in campo sono quattro anziché due soltanto. Questa peculiarità consente al gioco di svilupparsi su più direttrici e di esaltare le diverse caratteristiche e obiettivi dei giocatori in campo, moltiplicando i temi tattici e favorendo la spettacolarità e la varietà di gioco.
Lo sport inclusivo
Nel proprio statuto costitutivo EISI definisce lo sport inclusivo come uno sport progettato per tutti, ovvero per atleti con o senza disabilità. Affinché si possa davvero parlare di inclusione, l’associazione si basa sul riconoscimento del diverso punto di partenza in cui si trovano gli atleti, in base al quale vengono elaborate regole e strutture degli sport inclusivi.
L’obiettivo in funzione del quale l’EISI sta sostenendo il Baskin e lanciando altri sport inclusivi è quello di consentire a tutti di poter contribuire in modo attivo al gioco, dando dignità ad ogni singolo giocatore.
L’associazione è in costante espansione e, oltre al Baskin, di cui già si giocano campionati locali, regionali, nazionali e internazionali, sono in partenza altri giochi inclusivi per cui si possono formare e tesserare squadre in molte parti d’Italia: ginnastica, calcio balilla e bocce inclusivi.
Per conoscere il Baskin
Documentazione sul Baskin: https://eisi.it/sport/baskin/
Il Baskin su Facebook: https://www.facebook.com/baskin.cremona
Il Baskin su YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCXGhCnBWX0ncTtU9UlhgOUw
Per gli altri giochi inclusivi: https://eisi.it