Come dare fiducia alle persone e ispirarla negli altri
Quante sono le persone di cui puoi dire di fidarti?
La fiducia è una componente fondamentale delle relazioni, siano esse personali o lavorative. Il concetto è estremamente complesso e il termine – sia nel linguaggio scientifico che in quello quotidiano – richiama diversi significati.
In psicologia definiamo “fiducia” quel sentimento che caratterizza la relazione che abbiamo con noi stessi e con gli altri e che si basa sulla sensazione di essere al sicuro, sulla certezza di poter contare sull’altro o sulle nostre capacità.
Lo studio “Fidarsi della fiducia?” ha messo in luce tre possibili dimensioni del concetto di fiducia:
- Conoscitiva – che deriva da un’aspettativa basata sulle conoscenze pregresse verso chi o cosa deve ottenere fiducia;
- Valoriale – basata sugli orientamenti valoriali dell’individuo;
- Normativa – basata sull’aspettativa di corrispondenza alla norma da parte del depositario della nostra fiducia.
Ciascuno di noi, quindi, dà un significato diverso a questo termine, e decide secondo diversi parametri a chi dare e non dare fiducia, a seconda che essi siano rispettati o meno.
Quello che diverse ricerche hanno dimostrato è che assistiamo a un costante calo dei livelli di fiducia (soprattutto nel mondo lavorativo, verso le aziende) e i posti di lavoro dove essa viene in qualche modo nutrita sono quelli dove le performance sono più alte.
Secondo una ricerca di Gallup di quest’anno solo il 21% dei dipendenti a livello globale si sente coinvolto al lavoro, e negli USA solo il 21% degli impiegati concorda nel nutrire fiducia nella leadership della loro organizzazione (dati che evidenziano un notevole declino rispetto a quelli del 2019).
In un articolo pubblicato dall’Harvard Business Review si legge che le persone che lavorano nelle aziende a elevata fiducia evidenziano: 74% in meno di stress, 106% più energia sul lavoro, 50% in più di produttività e il 13% in meno di giorni di malattia. Anche la qualità della loro vita, in generale, migliora: queste persone infatti sono per il 76% più coinvolte, per il 29% più soddisfatte e per il 40% meno a rischio burnout.
Fiducia e morale
Il concetto di fiducia sembra anche collegato a doppia mandata con quello di morale e di comportamento etico. Secondo il neuroeconomista Paul Zak, sarebbe l’ossitocina (che lui chiama “la molecola morale”) la responsabile della fiducia, dell’empatia e di altri sentimenti che ci facilitano nelle relazioni.
Secondo Zak “la fiducia è fondamentalmente un’emozione relazionale e cresce da persone che stanno e lavorano insieme. L’ossitocina è principalmente una molecola di connessione sociale – spiega in una sua intervista rilasciata al Guardian. Colpisce ogni aspetto della vita sociale ed economica, da chi scegliamo per prendere decisioni di investimento per nostro conto, a quanto denaro doniamo in beneficenza. L’ossitocina ci dice quando fidarsi e quando rimanere diffidenti, quando dare e quando trattenere”.
Nel suo TEDTalk Zak dice che “Siamo le uniche creature con sentimenti morali completamente sviluppati. Siamo ossessionati dalla morale in quanto creature sociali. Abbiamo bisogno di capire perché le persone fanno quello che fanno. Nel 1759 Adam Smith ha scritto “La Teoria dei Sentimenti Morali”: in questo libro sosteneva che siamo creature morali, non per una ragione superiore, ma una ragione che viene dal basso. Diceva che siamo creature sociali, condividiamo le emozioni degli altri. Quindi se faccio qualcosa che ferisce qualcun altro, sento quel dolore. Di conseguenza cerco di evitarlo. Se faccio qualcosa che rende qualcuno felice, riesco a condividere la gioia. Quindi ho una tendenza a fare queste cose”.
Dal punto di vista del rapporto tra morale e fiducia, un altro studio realizzato dai ricercatori del Wellesley College e dell’Università del Kansas, ha dimostrato che siamo attratti da coloro che condividono la nostra stessa mentalità, ribaltando il concetto che “gli opposti si attraggono”.
In particolare gli studiosi hanno evidenziato che lo sviluppo di una relazione e del sentimento della fiducia dipende dal livello di somiglianza che due individui condividono fin dall’inizio del loro incontro. “Cerchiamo tutti di creare un mondo sociale in cui sentirci a nostro agio, in cui si ha successo, in cui ci sono persone di cui ci si può fidare e con cui si può cooperare per raggiungere i propri obiettivi” – ha dichiarato uno dei ricercatori. “Per creare questo, la somiglianza è molto utile e le persone ne sono attratte il più delle volte”.
Come si costruisce la fiducia
Secondo Yvette Bethel, autrice e co-creatrice del Trust Style Inventory – un sistema di misurazione di come diamo e riceviamo fiducia – possiamo imparare a sfruttare i nostri punti di forza per migliorare la nostra vita personale e professionale. Come? Proprio imparando quali sono gli elementi che fanno aumentare la fiducia: quella che gli altri ripongono in noi e quella che noi abbiamo in chi ci sta intorno.
Ognuno di noi sviluppa uno “stile di fiducia” basato su tre componenti, che possono essere apprese e allenate:
- la We Disposition;
- la Padronanza Emotiva (Emotional Mastery);
- l’Integrity.
Si tratta di tre “pilastri” che ci aiutano a sostenere la nostra reputazione e il nostro brand, rafforzando la nostra capacità di leadership, di negoziazione, di prendere decisioni e, soprattutto, le nostre relazioni. “Insieme – dice la Bethel – queste componenti formano un nucleo solido in cui individui e organizzazioni possono prosperare”.
In particolare quali sono le domande che possiamo iniziare a farci per approfondire le tre componenti su cui si basa il nostro sistema di fiducia?
- Quanto siamo disponibili a interessarci e a collaborare con gli altri?
- Quando pensiamo lo facciamo di più utilizzando espressioni che iniziano con “io” o con “noi”?
- Quanto siamo intelligenti dal punto di vista emotivo?
- Quando ci troviamo di fronte a un’emozione che ci mette alla prova, reagiamo o adottiamo un approccio ponderato?
- Abbiamo chiari i nostri valori o ci lasciamo facilmente influenzare dai desideri degli altri?
- Ci si può fidare di noi per quanto riguarda la riservatezza di alcuni dettagli?
Oltre a questo possiamo agire ogni giorno per andare a rafforzare il clima di fiducia nelle relazioni che ci stanno più a cuore, scegliendo per ciascuna che cosa possiamo fare:
- fare solo promesse che sappiamo di poter mantenere;
- comunicare efficacemente il nostro coinvolgimento in un progetto e le modalità con cui lo porteremo avanti;
- essere trasparenti e onesti;
- ascoltare in modo profondo;
- dare feedback in modo rispettoso;
- agire con gentilezza;
- aiutare le persone;
- essere aperti circa le nostre emozioni;
- riconoscere quando gli altri si sforzano di incrementare la fiducia e ringraziarli per questo;
- vivere secondo i nostri valori fondanti e non limitarci a comunicarli, bensì agendoli intenzionalmente nel quotidiano;
- dimostrare la nostra vulnerabilità.
Possiamo provare a tenere traccia su un diario di ciò che stiamo facendo per costruire la fiducia: sarà un modo per annotare i nostri progressi e capire se stiamo lavorando bene.
Costruendo la fiducia siamo in grado di rafforzare la nostra credibilità e questo può aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi professionali e personali.