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Empowerment

Costruire Network di Innovazione Positiva per alimentare il futuro del lavoro

Stefano Besana
Di Stefano Besana
Digital e Future of Work Leader di EY, dove dirige anche il centro di esperienze trasformative wavespace, Stefano si occupa da oltre 12 anni di trasformazione organizzativa, digitale ed evoluzione dei modi di lavorare verso scenari maggiormente aperti, collaborativi, efficaci e partecipati.
Scopri di più
Pubblicato il 04.11.2021 alle 9:00

Abbiamo visto, in un precedente articolo, quanto la nostra vita sia influenzata e guidata dalle community e dalle reti di cui facciamo parte. A livello personale e lavorativo le idee, l’innovazione, la conoscenza, si muovono molto più all’interno di reti di relazioni che non all’interno di documenti consolidati o come pensieri di un singolo individuo.
Partendo da questa premessa sorge spontaneo domandarsi come sia possibile creare network di innovazione positiva che consentano di ottenere benefici scalabili.  

Cosa sono i network di innovazione positiva?

Ma partiamo dall’inizio: che cosa sono queste reti? Si tratta di un concetto caro alla psicologia e introdotto da Gloor, che sottolinea come i network collaborativi abbiano una serie di caratteristiche che li contraddistinguono: 

  • Sono primariamente network di apprendimento, dove le persone si accrescono contribuendo a generare nuove esperienze e condividendo la conoscenza esperita. 
  • Hanno un proprio codice etico, scritto o implicito, che ne governa il funzionamento.
  • Sono organizzazioni di persone e di relazioni basate sulla fiducia e sulla capacità di auto-definirsi. 
  • Operano sulla base di onestà e trasparenza. 

Come afferma anche Csikszentmihalyi (lo psicologo ungherese teorico del Flow): “Non è possibile studiare la creatività isolando gli individui e le loro opere dall’ambiente sociale e storico in cui si svolgono le loro azioni. Questo perché ciò che chiamiamo creativo non è mai il risultato della sola azione individuale; è il prodotto di tre forze formanti principali: un insieme di istituzioni sociali, o campo, che seleziona dalle variazioni prodotte dagli individui quelle che vale la pena preservare; un dominio culturale stabile che conserverà e trasmetterà le nuove idee di forme selezionate alle generazioni successive; e infine l’individuo, che determina un cambiamento nel dominio, un cambiamento che il campo considererà creativo… la creatività è un fenomeno che risulta dall’interazione tra questi tre sistemi”

È possibile facilitare network di innovazione positiva? 


Come possiamo quindi elicitare questi network? E facilitare l’avviarsi di collaborazioni che consentano di avere un impatto maggiormente significativo sull’innovazione e sui processi di cambiamento? 

Proprio perché si tratta di fenomeni sociali è complesso “costruirli a tavolino”, ma possiamo fare in modo che nella nostra organizzazione si creino quelle condizioni che consentono ai processi creativi di rete di emergere, proprio come all’interno di un gruppo ciò che risulta è maggiore della somma delle singole parti. 

Creare le condizioni per l’innovazione


Rendere efficace l’innovazione all’interno di network collaborativi richiede: 

  • Chiarezza rispetto all’obiettivo condiviso che tutti i membri del gruppo devono raggiungere, orientando le loro azioni di conseguenza. 
  • Un attento e attivo ascolto. Proprio come in una jam session, la performance finale dipende da quanta armonia si crea tra i singoli componenti della band. 
  • Una concentrazione completa sulla modalità di lavoro. 
  • L’azzeramento (o quasi) dei propri bisogni e del proprio ego, nella consapevolezza, più o meno esplicita, che si sta contribuendo a creare qualcosa di nuovo, qualcosa di più importante. 
  • La sensazione di avere un controllo agito (e non subito) sulla situazione che ci circonda. 
  • La capacità di comunicare in modo aperto, sincero, trasparente e di essere compresi da tutti i membri del gruppo. 
  • Una forte presenza sociale, un concetto che la psicologia definisce come “we-intention”: un sentire comune e un bilanciamento perfetto tra ciò che l’individuo pensa, sente e prova e quello che il gruppo agisce. 

La tecnologia in questo può essere grande alleata delle aziende consentendo l’instaurarsi di dinamiche collaborative, abilitando maggiore trasparenza e favorendo una partecipazione maggiormente democratica alla creazione delle idee (pensiamo alle dinamiche che hanno luogo all’interno di una community online o di un gruppo su Teams). 

Se coltiviamo questi aspetti e ci assicuriamo di premiare i comportamenti corretti e virtuosi, le reti positive non solo potranno fiorire, ma avranno anche un impatto eccezionale sulle nostre aziende e sulle nostre vite, migliorandole. 

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