• Arte e Cultura
  • Empowerment
  • Innovazione e Sostenibilità
  • Public Program
  • Lezioni Italiane
  • Argomenti
  • Arte e Cultura
  • Empowerment
  • Innovazione e Sostenibilità
  • Progetti speciali
  • Lezioni Italiane
  • Public Program
  • Centodieci Extra
  • Tipo di contenuto
  • Articoli
  • Video
  • Podcast
  • Webinar
  • Eventi
felicità
Icona
Empowerment

Il denaro compra la felicità? Trovare una risposta è un bel grattacapo che non per forza va risolto

Luciano Canova
Di Luciano Canova
Economista e divulgatore scientifico. Ha preso un dottorato lavorando sui temi della multidimensionalità del benessere in economia e ha pubblicato con Mondadori il volume “Il metro della felicità”. Ora insegna economia comportamentale alla Scuola Enrico Mattei e fa divulgazione economica per gli Stati Generali e con il podcast Favolosa Economia di Storielibere.fm. In Centodieci racconta le evidenze principali delle scienze comportamentali concernenti i temi della motivazione e della felicità al lavoro.  
Scopri di più
Pubblicato il 04.11.2015 alle 9:35

L’economia della felicità studia le determinanti del benessere individuale, attraverso analisi empiriche il cui scopo è proporre indicatori e metriche di un concetto tanto complesso qual è quello, appunto, di felicità.
Uno dei focus più rilevanti di questi studi è il rapporto tra denaro e felicità, un puzzle molto complesso che ha suscitato l’interesse dei ricercatori nel tempo e prodotto innumerevoli ricerche. Poche settimane fa l’ONS, l’ufficio statistico inglese ha pubblicato un rapporto che ha dato una risposta sconvolgente.
Tenetevi forte, signori e signori: il denaro compra la felicità.

Può sembrare banale, ma non lo è: molti studi, in passato, hanno mostrato infatti che, oltrepassata una certa soglia di reddito, la felicità delle persone non aumenta nella stessa proporzione ma tende, piuttosto, a stabilizzarsi. Entrano in gioco altri fattori e altri meccanismi che spiegano come cambia la felicità individuale.
Il governo inglese, dal 2010, ha lanciato così, proprio attraverso l’Ufficio Statistico, un imponente piano d’azione, il National Well-Being Programme, che ha lo scopo di definire e calcolare misure di benessere e qualità della vita che vadano al di là del solo Prodotto Interno Lordo. All’interno di tale progetto, la Wealth and Assets Survey raccoglie informazioni sulla ricchezza delle persone e sulla loro percezione di felicità.

Quando parliamo di richezza non dobbiamo pensare solo allo stipendio che si percepisce ma all’intero patrimonio, proprietà materiale e immateriali incluse

La ricchezza di un individuo è considerata non soltanto attraverso i flussi di reddito che genera con il proprio stipendio, ma con l’intero patrimonio, che include le sue proprietà materiali e immateriali, i proventi da titoli finanziari e le eventuali pensioni. Si tratta dunque dell’intero stock di risorse che compone la ricchezza di una persona.
Questo aspetto è molto importante perché normalmente, nelle analisi empiriche che studiano il benessere soggettivo, viene preso in considerazione il solo reddito, che trascura appunto l’accumulo o la riduzione delle risorse a disposizione di un individuo.

Le domande sulla felicità del questionario inglese sono quattro:
– in generale, quanto sei soddisfatto della tua vita in questi giorni?
– in generale, a quale grado senti che ciò che fai nella vita merita di essere vissuto?
– in generale, quanto eri felice ieri?
– in generale, quanto eri ansioso ieri?
A esse si può rispondere con un numero tra 0 e 10. Queste quattro domande servono a definire altrettanti aspetti importanti della felicità di una persona: la soddisfazione nella vita, il significato della stessa, la felicità più legata a fatti estemporanei e l’ansia. L’analisi è stata condotta su un campione rappresentativo della popolazione inglese con più di 16 anni di età e i risultati, appunto, confermano che per maggiori livelli di patrimonio si osservano maggiori livelli di tutte e quattro le dimensioni appena descritte. La relazione con il reddito, invece, è meno significativa e forte (pur mantenendo un’associazione positiva), il che in parte si riconcilia con i tradizionali studi di economia della felicità: a contare, sembrerebbe, non sono tanto i flussi di denaro che una persona guadagna, quanto il patrimonio che quella persona possiede, legato a un maggiore senso di sicurezza e stabilità.

La ricerca mostra che una componente molto importante è quella dei proventi da attività finanziarie, mentre sembrano irrilevanti (ne gioiscano i giovani precari italiani!) pensioni o la casa di proprietà.
Tutto bene? Non per forza.
Il puzzle del rapporto tra denaro e felicità è difficile da comporre, non dimentichiamolo: lo stesso studio dell’ONS, infatti, precisa con molta chiarezza che quella descritta è un’associazione tra fatti. Una correlazione, insomma, in un preciso momento del tempo. Non è possibile stabilire, per dire, se è una certa variazione del patrimonio a generare una variazione della felicità nel tempo o se, piuttosto, è la variazione di felicità a facilitare un aumento del patrimonio.
Quel che è certo è che, ancora una volta, la questione intriga la ricerca e anche i governi che, sempre più, anelano alla definizione e misurazione del benessere attraverso metriche che vadano oltre la considerazione del solo reddito. Se volete analizzare il vostro personale grado di felicità, o quello della nazione, potete trovate tool utili in questo pezzo pubblicato poche settimane fa da Micaela Terzi: Come misurare il benessere del Paese? Non solo PIL, spazio a un nuovo indicatore: l’economia della felicità.

Attenzione però: l’uso della parola oltre, tuttavia, non implica affatto una completa sostituzione: studi come questo servono a ricordarci, una volta di più se ce ne fosse bisogno, che i soldi sono un mattone fondamentale della felicità individuale.

Condividi questo articolo

Leggi anche

Leggi tutti gli articoli
  • Icona
    Empowerment
    07.09.2016

    Il vero leader conosce la via, la percorre e la mostra agli altri

    Leggi l'articolo
  • Icona
    Empowerment
    11.12.2018

    5 consigli per proporre efficacemente il proprio progetto o idea

    Leggi l'articolo
  • Icona
    Empowerment
    03.08.2021

    Perché non dovresti coltivare l’autostima

    Leggi l'articolo
  • Icona
    Empowerment
    29.06.2020

    Sei sicuro che il lavoro che fai ti renda felice?

    Leggi l'articolo

Tutti i consigli utili per innovare con lode

Iscriviti alla nostra newsletter

al trattamento di dati per la finalità dell’attività di marketing di vario tipo, inclusa la promozione di prodotti, servizi, distribuzione di materiale a carattere informativo, pubblicitario e promozionale, eventi, invio di newsletter e pubblicazioni come indicato nell’informativa.

© Centodieci 2025
| Privacy Policy & Cookie Policy | Feed RSS|Sitemap HTML|Dichiarazioni di accessibilità| A+ A-