Le mappe (mentali) della creatività: cosa sono e come funzionano
Ideate dallo psicologo inglese Tony Buzan, le Mappe Mentali (Mind Maps) sono uno strumento molto potente per apprendere velocemente, per organizzare contenuti complessi, per prendere decisioni e, soprattutto, per generare tante idee.
“Il dirigente aziendale medio ha speso tra le 1.000 e le 10.000 ore a imparare la propria “materia” (economia, ingegneria, lingue, informatica, psicologia, ecc.), ma ha speso meno di dieci ore per imparare qualcosa del pensiero creativo”. Tony Buzan
Vediamo come impiegare le mappe mentali nel nostro lavoro e come sfruttarle per sviluppare le abilità creative.
Mappe mentali queste (s)conosciute
Sono facili da disegnare, divertenti da guardare e molto utili da usare. Sicuramente ne hai viste alcune (probabilmente le hai anche usate): le mappe mentali sono una rappresentazione grafica del nostro pensiero. Hanno una struttura radiante, dato che le informazioni partono dal centro e si diramano verso l’esterno, e gerarchica, perché gli elementi più importanti risaltano per dimensione, posizione, colore, ecc. Si servono di colori, immagini, simboli e parole chiave per rendere le informazioni più “attraenti” e stimolanti per il cervello.
Tony Buzan le ha inventate, negli anni ’70, quando era studente universitario e desiderava un metodo di studio e di memorizzazione veloce ed efficiente. Ho avuto modo di conoscere personalmente il prof. Buzan e di cogliere la grande passione nel diffondere le sue metodologie (trovi la mia intervista a Buzan qui).
Sono così efficaci perché, attraverso la struttura gerarchico-radiante, i colori e le immagini parlano lo stesso “linguaggio” del cervello e favoriscono la comprensione, l’organizzazione e la memorizzazione delle informazioni. Milioni di professionisti (imprenditori, manager, scrittori, docenti, ecc.) le usano, in tutto il mondo, con ottimi risultati.
Strumento prezioso per il tuo lavoro
Le mappe mentali sono uno strumento molto versatile e possiamo usarle per organizzare il lavoro, per analizzare e risolvere problemi, per gestire team e riunioni, per definire strategie, per organizzare eventi, ecc.
Vediamo alcuni impieghi:
1. Lavorare in gruppo: tramite una mappa riusciamo a sintetizzare grandi quantità di dati in uno schema chiaro e comprensibile; questo favorisce il coinvolgimento di tutti i membri del team, che possono contribuire aggiungendo idee e osservazioni (in tempo reale). L’uso di colori e immagini, inoltre, facilita la comprensione e il ricordo delle informazioni.
Se devi pianificare una riunione, puoi creare la tua mappa in cui inserire il luogo, la data, i partecipanti, gli obiettivi, gli argomenti da trattare, la tipologia di riunione (“aggiornamento”, “problem solving”, “negoziazione”, ecc.).
Durante la riunione, annota nella mappa gli aspetti chiave della discussione (dati, osservazioni, idee, ecc.), le decisioni prese (e quelle rimaste in sospeso), le attività da svolgere, ecc. Dopo la riunione, condividi la mappa con i colleghi: sarà sia un verbale chiaro e sintetico, sia un utile cruscotto per monitorare lo svolgimento delle attività e il rispetto delle scadenze.
2. Gestire i progetti: quando avviamo un nuovo progetto, possiamo costruire una mappa in cui visualizzare gli obiettivi da raggiungere, le attività da svolgere, le scadenze, le responsabilità di ognuno. Abbiamo, così, uno strumento dinamico e condiviso con cui monitorare l’avanzamento del piano di lavoro.
Se devi organizzare un evento, puoi delineare una mappa in cui inserire diversi rami per la “location”, il “tema”, gli “speaker”, il “service audio-video”, il “buffet”, ecc. Per ognuno, poi, aggiungerai dei sotto-rami per descrivere, con maggior dettaglio, i contenuti. Una volta completata, avrai un quadro chiaro delle attività da svolgere e delle priorità da seguire.
3. Condividere le idee: comunicare un progetto complesso, o particolarmente innovativo, non è sempre agevole. Le mappe mentali rappresentano una modalità intuitiva ed efficace per condividere le idee con i colleghi o il team di lavoro. Sono strumenti visivamente accattivanti ed esaustivi, che permettono di presentare concetti complessi in modo chiaro e coinvolgente.
Se stai preparando uno speech, disegna una mappa per organizzare le idee principali del tuo discorso. Per ogni argomento, poi, inserirai delle diramazioni con gli elementi chiave da esporre. In ogni sotto-ramo puoi aggiungere immagini, citazioni ed esempi, per dare ritmo e vivacità alla tua esposizione. Completata la mappa, potrai ripetere i contenuti (ad alta voce) per verificare la fluidità del discorso e il rispetto dei tempi. Durante l’esposizione, ti consiglio di tenere la mappa sotto mano, in modo da avere chiaro il quadro d’insieme e seguire la struttura che hai progettato (senza il rischio di vuoti di memoria o di divagazioni impreviste).
Mappe per la tua creatività
Gli utilizzi delle mind maps che trovo più affascinanti, e divertenti, riguardano lo sviluppo delle abilità creative. Numerose ricerche, come, ad esempio, “Enhancing students’ creative thinking skills: The effects of direct and indirect approaches to teaching”, hanno evidenziato l’impatto positivo delle mappe mentali sul miglioramento delle abilità di pensiero creativo (degli studenti).
4. Generare e collegare le idee: per la loro struttura le mappe mentali favoriscono l’associazione di idee e la generazione di approcci originali. In ogni momento si possono aggiungere nuovi rami, individuare prospettive inusuali, trovare collegamenti tra concetti apparentemente distanti, esplorare e sviluppare le idee.
Se devi ideare un nuovo prodotto (o servizio), scrivi al centro l’idea chiave, poi crea delle diramazioni in cui annotare i diversi aspetti (ambiti di utilizzo, esigenze dei clienti, associazioni di idee, ecc.). Per ognuno di questi aspetti puoi creare nodi di secondo livello, in cui annotare idee specifiche. Dai uno sguardo d’insieme alla mappa e cerca di trovare gli elementi più interessanti e innovativi da inserire nel tuo prodotto.
5. Risolvere i problemi: per gestire al meglio un problema complesso, possiamo rappresentarlo con una mappa in cui annotare lo scenario generale, gli elementi in gioco (e le relazioni che li collegano) e le varie cause. Scomporlo nelle diverse parti rende più agevole visualizzare le varie dimensioni del problema e generare nuove soluzioni. Una volta definita chiaramente la situazione, puoi stimolare la generazione di idee e raccogliere, nella apposita sezione della mappa, le proposte più interessanti.
Se, ad esempio, devi fare un’analisi delle nuove tendenze, potresti disegnare, nelle prime diramazioni, i contesti più ampi che intendi esplorare. Supponendo che tu voglia analizzare i nuovi trend nella formazione, potresti dedicare un ramo alle Business school, uno alle scuole online (Udemy, Khan Academy,
Coursera, Skillshare, ecc.), uno a formatori internazionali di spicco, ecc. Raccogli, poi, dati affidabili e inseriscili nella mappa; potresti anche intervistare esperti del settore, fare un sondaggio, ecc. Dedica qualche ramo anche ad ambiti “confinanti” con quello che stai esplorando, come quello dei libri, dei videocorsi, ecc. Completata la mappa, osservala con attenzione per individuare trend e collegamenti. A questo punto, puoi generare delle idee per cogliere le nuove opportunità di mercato.
6. Sviluppare storie e narrazioni: puoi aver bisogno di costruire una storia (per uno spot, un video, un racconto, ecc.) e una mappa ti consente di delineare, con facilità, la struttura narrativa, l’ambientazione, gli snodi della trama, l’evoluzione dei personaggi, ecc. Questo quadro d’insieme ti consente di avere sott’occhio i vari elementi e di apportare modifiche e integrazioni in corso d’opera.
Per scrivere una “storia”, stabilisci, per prima cosa, le finalità comunicative (promuovere, convincere, commuovere, ecc.), poi puoi tracciare la mappa e inserire, nei nodi di primo livello, l’ambientazione (luogo, caratteristiche fisiche, atmosfera, ecc.), i personaggi principali (nome, caratteristiche fisiche, personalità, ecc.), gli eventi chiave (cosa accade, dove, quando, come, ecc.). Adesso puoi collegare i vari elementi e sviluppare la trama. La mappa ti consente di scrivere appunti (idee, dialoghi, ecc.), di dettagliare lo svolgimento della storia e di aggiungere elementi narrativi man mano che procedi.
Ti è venuta voglia di cominciare (o di continuare) a usare le mappe mentali?
Bene, non ti rimane altro che prendere carta e colori e … metterti al lavoro perché, come affermava Tony Buzan, “La vera libertà mentale è la capacità di creare l’ordine dal caos”.