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Empowerment

Mindset: come sfruttarlo per diventare più creativi

Giovanni Lucarelli
Di Giovanni Lucarelli
Giovanni Lucarelli è sociologo, scrittore, speaker e trainer in creatività ed innovazione. Svolge attività di formazione e di consulenza, presso istituti scolastici, università e aziende, aiutando le persone a lavorare efficacemente in gruppo e a sviluppare le abilità creative (creative thinking, problem solving, ecc.). Ha pubblicato numerosi articoli e alcuni volumi, tra cui «L’arte di essere creativi» (Quattroventi, 1998), «L’arte di rendere creativo un gruppo» (Quattroventi, 1999), «Il gruppo al lavoro» (Franco Angeli 2005), «Team Innovativi» (Ticonzero, 2011) e  «Fai brillare la tua creatività. 12 consigli per sviluppare il tuo pensiero creativo» (selfpublishing, 2020). Scrive articoli e approfondimenti scientifici sullo sviluppo [...]
Scopri di più
Pubblicato il 02.11.2021 alle 9:00

Il mindset rappresenta l’insieme dei valori e delle credenze che abbiamo introiettato nella nostra vita. È una specie di “software del cervello”, che orienta il modo in cui ci comportiamo e le strategie che usiamo per affrontare i problemi e le sfide quotidiane.

Se vogliamo essere più precisi, possiamo dire che il mindset consente di svolgere principalmente tre attività: 

– cogliere la realtà: selezionare i vari stimoli, raccogliere le informazioni e i dati significativi, ecc.

– prendere decisioni: ci permette di valutare le alternative, di fare confronti, di scegliere le opzioni più interessanti;

– realizzare delle azioni: svolgere un’attività, portare a termine un progetto, ecc.

A questo punto, la domanda sorge spontanea: perché è così importante? 

Il mindset è la chiave del successo?

Se desidero ottenere dei risultati diversi nel lavoro, ma anche nelle relazioni con gli altri, nella forma fisica, nello sport, nella musica, ecc. devo, per prima cosa, modificare il mio atteggiamento mentale.

Diversi autori sostengono che l’atteggiamento mentale sia l’elemento più importante per il nostro successo, perché influisce, più di tutto, sul nostro comportamento. La psicologa Carol Dweck, nel suo testo “Mindset”, afferma: “La mia ricerca ha dimostrato che le credenze che le persone adottano influenzano profondamente il modo in cui esse gestiscono la loro vita”.

Riuscire a modificare il proprio mindset ha un impatto notevole sulla realtà personale e professionale. I passaggi di questo cambiamento (semplificando un po’) sono tre:

– la persona trasforma il proprio approccio mentale (rendendolo più creativo);

– questa evoluzione del mindset la porta a modificare la percezione che ha di sé (autostima, autoefficacia, ecc.);

– questo cambio di percezione la aiuta ad agire in modo diverso e ad ottenere risultati diversi.

Warren Buffett è un famoso imprenditore e investitore, che dedica circa l’80% del suo tempo alla lettura e ripete spesso: “Ogni sera cerco di andare a letto più intelligente di quando mi sono alzato”.

Come sviluppare un mindset creativo?

Gli elementi che costituiscono un atteggiamento mentale creativo sono molti, come, ad esempio, l’apertura mentale, la curiosità, la tenacia, il desiderio di imparare, la capacità di creare connessioni, l’immaginazione e altri ancora.

Vediamo qualche suggerimento per svilupparne alcuni.

Ampliare la mente: avere una mente aperta significa riuscire ad accogliere elementi di novità, vuol dire intravedere, prima degli altri, delle opportunità promettenti.

Per avere una mente aperta, possiamo:

  • Ascoltare con attenzione: quando sentiamo un’idea originale, un po’ fuori dagli schemi, invece di “chiudere la mente” e scartarla subito, impegniamoci ad ascoltare per comprenderla a pieno.
  • Sospendere il giudizio: molte persone, dopo aver ascoltato un’idea originale, rispondono subito: “No, non si può fare!”. Noi, invece, proviamo ad evitare questa reazione istintiva e a sospendere il giudizio immediato. Possiamo domandarci: “Cosa c’è di interessante in questa proposta?” 

Creare connessioni: l’abilità di collegare idee, elementi o discipline diverse. Connetterli significa creare nuove combinazioni, fare associazioni proficue e originali.

Per allenare la capacità di creare connessioni, possiamo: 

  • Cercare dei collegamenti: scegliere tre parole a caso (da un libro, dal web, ecc.) e cercare dei collegamenti con il problema che stiamo affrontando (magari non vengono subito, ma perseverando possiamo avere piacevoli sorprese …)
  • Esporci a stimoli diversi: frequentare, almeno una volta al mese, attività fuori dal nostro contesto (lezioni di ballo, corsi di lavorazione della ceramica, escursioni, ecc.); sono tutte occasioni che ci “espongono” a stimoli diversi. Possiamo domandarci: “In che modo potrei usare, queste esperienze, nel mio contesto lavorativo?” 
  • Organizzare occasioni di “confronto creativo”: parlando con persone vivaci che lavorano in ambiti completamente diversi dal nostro, possiamo ascoltare le loro osservazioni, fare domande, ecc.

Pensare creativamente: l’abilità di generare idee originali, di trovare soluzioni efficaci ed innovative, di inventare punti di vista inediti.

Per allenare il pensiero creativo, possiamo:

  • Nutrirci di creatività: leggere libri sulla creatività, seguire corsi di formazione, partecipare ad eventi creativi; sono tutte occasioni per ascoltare riflessioni stimolanti, imparare tecniche ed esercizi, ecc.
  • Applicare la creatività: conoscere non basta, dobbiamo anche impegnarci a mettere in pratica quello che impariamo. Facciamo qualche esercizio ogni giorno (un gioco, un indovinello), proviamo ad inventare noi un esercizio (un quesito, un piccolo caso da risolvere) da sottoporre ai colleghi, ecc. Quando ci troveremo, poi, davanti ad un problema, avremo una mente flessibile e un bel bagaglio di tecniche da applicare.

Questi suggerimenti possono aiutarci a migliorare il nostro mindset perché, come ricorda Kevin Kelly (fondatore di WIRED): “Non c’è limite al miglioramento. Il talento è distribuito in modo ingiusto, ma non c’è limite a quanto puoi migliorare ciò con cui parti”. 

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