Alla base di ogni relazione proficua c’è sempre la capacità di ascoltare, molta onestà e un pizzico di umiltà. Specie in ufficio, dove le tensioni con i superiori possono ingiustamente compromettere progetti in sé interessanti. Il cervello sta più in alto della bocca: quindi è lui che deve comandare, evitando inutili reazioni a caldo di cui ci potremmo pentire. Il collaboratore perfetto riflette e poi senza indugi dice chiaramente come la pensa e quali soluzioni propone.