Ci sono tre tipi di comportamento e comunicazione che possiamo tenere a lavoro: aggressivo, passivo e assertivo. Se dei primi due si capiscono facilmente i limiti, il terzo al contrario ci permette di esprimere noi stessi, far valere il nostro punto di vista, rispettando allo stesso tempo le idee degli altri. Non a caso l’assertività viene definita dall’esclusione degli altri due atteggiamenti: la Treccani parla di “insieme delle abilità cognitive e comportamentali che consentono a un soggetto di affermare la propria personalità senza cadere in comportamenti passivi o aggressivi”. Non dobbiamo per forza essere zerbini, ma nemmeno dei prevaricatori. Esiste una via di mezzo, raggiungibile con l’assertività.

L’Istituto di terapia cognitiva e comportamentale sul suo sito ha dedicato due articoli al comportamento e alla comunicazione assertiva, sottolineando come essendo assertivi possiamo aumentare la fiducia in noi stessi e guadagnare, contemporaneamente, il rispetto degli altri. L’assertività ci insegna inoltre a non rispondere sempre sì: dire qualche no ci permette di gestire meglio le situazioni, evitando lo stress eccessivo. Una comunicazione diretta e assertiva, sempre secondo l’Itcc, migliora le possibilità di far arrivare un messaggio e che esso venga considerato. Insomma, se siamo assertivi ne guadagniamo tanto in serenità quanto nel raggiungimento di uno status importante all’interno dell’ambiente di lavoro.


Be One Lab, una piattaforma che offre coaching e formazione ai manager, elenca sette benefici che otteniamo se siamo assertivi nel lavoro: diminuzione dell’ansia, maggior tempo a disposizione, miglioramento delle relazioni e dell’immagine che avremo di noi stessi; e ancora l’assertività ci consente una rinnovata capacità di proporre cambiamenti costruttivi all’interno dell’azienda, in cui potremmo creare un ambiente positivo e stimolante, e lo sviluppo di migliori capacità di negoziazione, finalizzate all’ottenimento del miglior risultato. Dal nostro essere assertivi ne beneficiamo tanto noi stessi quanto gli altri.