Se spesso diventate rossi, se vi agitate al solo pensiero di dover incontrare una persona nuova e dovete fare un grosso grosso grosso sforzo per parlare in pubblico probabilmente è perché siete timidi.

La timidezza, che non va confusa con l’introversione, è un tratto della personalità che manifestiamo nei contesti sociali più disparati e quindi anche sul luogo di lavoro.

In un mondo sempre più veloce, concorrenziale e aggressivo siamo abituati a considerare la timidezza un vizio, un deficit, quasi una patologia. Ma così non è, e  – a meno che la timidezza non diventi fobia sociale  e vada trattata con il necessario riguardo – una persona timida è solo una persona più emotiva della media, che preferisce poche ma buone relazioni e non ama stare al centro dell’attenzione.

Essere timidi non va però vissuto come un difetto, soprattutto perché, sempre più spesso, si è iniziato a guardare al lato positivo della timidezza e sono state riconosciute alle persone timide tutta una serie di qualità particolarmente apprezzabili all’interno dell’ambiente lavorativo.

Se siete timidi quindi non focalizzatevi su quello che vi mette a disagio, ma cercate di fare della vostra timidezza una dote. Ecco di seguito 7 consigli che possono fare della timidezza un’arma vincente.

1. Saper ascoltare

Chi non ama parlare preferisce ascoltare. In ogni gruppo di lavoro è importante che ci sia almeno un ascoltatore, una persona capace di prestare attenzione agli altri e di entrare in contatto con loro in modo empatico. Non va dimenticato che di fronte a una persona che sa ascoltare ci si sente più a proprio agio e più propensi a fidarsi e a comunicare.

2. Saper osservare

Spesso chi si trova al centro dell’attenzione è più interessato a mantenere quella posizione che a osservare quello che sta succedendo intorno a lui. Chi è timido è invece un ottimo osservatore e gli osservatori sono noti per saper entrare più in sintonia con le persone con cui decidono di aprirsi proprio perché, avendole prima osservate, riescono a comprenderle meglio.

3. Capire

Le persone timide sono spesso sensibili e questo permette loro di entrare più facilmente in connessione con gli atri, di immedesimarsi e comprendere meglio le persone che gli stanno di fronte

4. Essere modesti

I timidi non fanno di tutto per mettersi in mostra ma questo non significa che non siano tra i primi a portare a casa il risultato. Capita spesso anzi, che i timidi, proprio perché meno propensi a distrarsi, non perdano di vista gli obiettivi e si concentrino di più per ottenerli. La giusta dose di modestia è poi una caratteristica attraente, che quando viene riconosciuta ci mette in ottima luce.

5. Riflettere

Un timido è spesso riflessivo, il che significa che non agisce d’impulso e pondera bene le mosse. In tutti i team è fondamentale una persona che si prenda il giusto tempo per valutare il lavoro svolto o prendere le decisioni migliori. La riflessività stimola poi la creatività e il pensiero critico.

6. Essere credibili

Quando un timido parla gli altri ascoltano. A differenza degli estroversi, o di chi esprime sempre e comunque la proprio opinione anche con aggressività, le persone timide non parlano di continuo e quando lo fanno risultano sempre credibili. Proprio per questo, se si riesce a superare la paura di parlare in pubblico, i timidi sono degli ottimi leader potenziali.

7. Aiutare

Raramente le persone timide sono persone minacciose e proprio per questo vengono spesso scelte come confidenti e amici. Essere in grado di calmare e aiutare gli altri è poi un dono che si rivelerà prezioso nei periodi di maggiore stress.