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Innovazione e Sostenibilità

Dal “Non mi piace” all’ingresso di Elon Musk, cosa sta succedendo a Twitter

Simone Cosimi
Di Simone Cosimi
Simone Cosimi è giornalista professionista, collabora con numerose testate nazionali fra cui Italian Tech, La Repubblica, D, DLui, Wired, VanityFair.it, Esquire, StartupItalia, Oggi e Radiotelevisione Svizzera. Segue diversi ambiti fra cui tecnologia, innovazione, cultura, politica, esteri e territori di confine, spingendo verso un approccio multidisciplinare. Già redattore del mensile culturale Inside Art, per cui ha curato cataloghi d’arte e pubblicazioni come il trimestrale Sofà, ha lavorato in passato, fra gli altri, per Rockstar, DNews, Excite, Style.it e molte altre testate. Speaker, moderatore e saggista, è autore con Alberto Rossetti di “Nasci, cresci e posta. I social network sono pieni di bambini: [...]
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Pubblicato il 15.04.2022 alle 9:08

A Twitter è in atto una mezza rivoluzione. Non solo perché a maggio il cofondatore e più volte Ceo Jack Dorsey lascerà definitivamente il gruppo – da pochi mesi il nuovo amministratore delegato è il più anonimo Parag Agrawal – ma anche perché la piattaforma sta lanciando una novità dopo l’altra mentre, nel suo azionariato, è entrato un nome importante e al contempo ingombrante: quello di Elon Musk. Ecco cosa c’è da sapere sugli ultimi sviluppi della piattaforma di San Francisco.

L’ingresso di Elon Musk

A metà marzo l’uomo più ricco del mondo, con un patrimonio da 219 miliardi di dollari secondo i calcoli di Forbes, ha acquistato sul mercato il 9.2% delle azioni di Twitter, più o meno 73.4 milioni in termini di singoli titoli per un valore di 2.89 miliardi di dollari. In questo modo è diventato il più importante azionista della piattaforma di cui è, d’altronde, uno degli utenti più seguiti del mondo con 80 milioni di follower e che da sempre utilizza per gli scopi più diversi: comunicazioni ufficiali ma soprattutto provocazioni, notizie, gli adorati meme, innesco di discussioni a volte surreali che tuttavia tanto affascinano i suoi follower (e i suoi contestatori) e che spesso rivelano alcuni indizi dei progetti in cantiere.

Una poltrona nel cda, anzi no

Nei primi giorni di aprile Musk ha iniziato a lanciare sondaggi, per esempio per sondare la possibilità di inserire un comando di modifica dei tweet, che in effetti è in cantiere da tempo e arriverà (leggi oltre). Nel frattempo il Ceo Agrawal ha prima annunciato che il miliardario avrebbe avuto un posto nel board, cioè nel consiglio di amministrazione, salvo poi incassare il rifiuto del capo di Tesla e SpaceX e tornare qualche giorno più tardi sui propri passi. Tutto, ovviamente, documentato con un tweet dietro l’altro. Anche se più che un rifiuto di Musk – che aveva chiesto un posto prima che gli fosse offerto – si è probabilmente trattato del fuoco incrociato fra consiglieri, azionisti e lo stesso Agrawal. In ogni caso, il peso di Musk si farà sentire sulla gestione di un social che nonostante diversi punti critici, ad esempio nella crescita degli utenti, rimane in qualche modo l’”agenzia di notizie” del mondo.

Modificare i tweet

Nel frattempo, nel pieno di questi movimenti societari, Twitter sta da mesi lanciando una novità dietro l’altra. Fra le più significative – e a sentire i dirigenti, richieste dagli utenti – c’è l’agognata funzionalità di modifica dei tweet. A quanto pare la decisione è presa: sarà possibile editare i tweet già pubblicati, e che dunque hanno già raccolto like, retweet e citazioni. Il test inizierà a maggio con alcuni account statunitensi abbonati al servizio Twitter Blue, l’abbonamento al social per ora disponibile solo in alcuni mercati. Servirà in particolare a valutare come evitare abusi da parte di chi, per esempio, avendo incassato la grande diffusione di un post possa poi modificarne il contenuto in modo magari diametralmente opposto. Era ed è il più grande timore di Jack Dorsey e il fatto che l’opzione modifica stia arrivando proprio al momento della sua dipartita dalla società non è certo un caso.

Downvote, il “non mi piace” di Twitter

Non è proprio un “dislike” ma poco ci manca. Per ora i “donwvote” rimangono anonimi – cioè nessuno li vede – e servono fondamentalmente a fornire minore visibilità ai tweet di risposta che ne incassano di più. Anche in questo caso, facendo attenzione agli abusi, l’idea della piattaforma è che penalizzando e nascondendo le repliche meno pertinenti o piene di insulti, fuori tema o fuori fuoco, si favorisca un dibattito più lineare. Anche in modo da personalizzare sempre meglio il feed per ogni utente, così da non sottoporgli più contenuti dello stesso tenore di quelli in precedenza bocciati. Il downvote non sarà dunque condiviso con nessuno: non con l’autore della risposta così etichettata, né con l’autore del post iniziale.

La descrizione “alt” per le immagini

Novità anche sul fronte dell’accessibilità: un nuovo pulsante sarà in grado di mostrare e leggere le descrizioni delle foto rendendole così accessibili a non vedenti e ipovedenti. Una novità a cui la piattaforma ha lavorato per mesi, già disponibile sia su web che su iOS e Android: basterà cliccare sul pulsante “alt” posto in calce alle immagini fornite di metadati descrittivi per consentire la riproduzione artificiale. Quella descrizione ovviamente va inserita manualmente da chi pubblica: ecco perché, dopo aver caricato una foto all’interno di un tweet, gli utenti dovrebbero selezionare la voce “aggiungi descrizione” e appunto scrivere un breve testo, fino a mille battute, che spieghi cosa è ritratto nell’immagine. È molto importante per consentire a tutti di fruire al massimo della piattaforma.

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