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Innovazione e Sostenibilità

Il futuro del turismo tra innovazione e sostenibilità

Roberto Panzarani
Di Roberto Panzarani
Presidente dello Studio Panzarani & Associates, docente di Innovation Management e di Governo dell’innovazione tecnologia presso la facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Ha sempre operato nel campo della formazione. Attualmente,  come esperto di Business Innovation, si occupa dello sviluppo di programmi di innovazione manageriale per il top management delle principali organizzazioni italiane e internazionali. Il suo nuovo libro “Viaggio nell’innovazione Dentro gli ecosistemi del cambiamento globale” è edito Guerini e per Centodieci racconta come facilitare quei cambiamenti interni alle aziende in grado di creare nuove occasioni di business.
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Pubblicato il 07.02.2022 alle 14:28

Il settore del turismo è uno dei più danneggiati da questa pandemia che al momento non dà segni di cedimento. Ripensare il turismo in termini innovativi diventa dunque un imperativo per il futuro, se in più riusciremo a renderlo più sostenibile avremo utilizzato in termini positivi questa tragica esperienza.

Il turismo sostenibile è sempre più prorompente in questi anni, ma non dobbiamo dimenticare nasce negli anni novanta del secolo scorso, quando  Heinrich von Moltke, l’allora Direttore della Direzione Generale (D.G.) XXIII scriveva: “…è sufficiente analizzare l’evoluzione del turismo europeo per rendersi conto che questa attività è stata la causa dei fatta negativi che oggi ne minacciano la sostanza stessa, o l’hanno già distrutto: da citarsi i litorali inquinati e la qualità insufficiente delle loro acque, l’erosione delle regioni montane, il degrado crescente dei monumenti storici, senza dimenticare cambiamenti importanti intervenuti a livello di comunità sociali, della loro dissoluzione, nelle regioni europee di accoglienza turistica. Orbene, questa dissoluzione sociale genera una situazione ancor più pregiudizievole allo sviluppo turistico di quanto possa l’inquinamento dell’ambiente naturale” e alla Canarie si svolse la “Conferenza mondiale sul turismo sostenibile” con l’istituzione della “Carta del Turismo sostenibile”.

Come è evoluto il concetto di turismo sostenibile

Da allora di cambiamenti in ambito turistico ce sono stati tanti, tutti rivolti a quel significato di continuità e durevolezza del termine sostenibile che non è solo declinato in senso ambientale, ma anche culturale, sociale e relazionale e si è giunti ad istituire un indice per misurare e monitorare il turismo autenticamente ‘green’, il  Destination Sustainability Index, ideato da  The Data Appeal Company,  in linea con i 17 obiettivi  di sviluppo sostenibile adottati dai membri delle Nazioni Unite secondo l’Agenda 2030, delle proposte enunciate dal WTO per la misurazione della sostenibilità turistica e del set di dati indicati del Sistema Europeo di Indicatori del Turismo. 

La buona notizia che ha aperto il 2022 è che la banca Europea per gli Investimenti (BEI) e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) promettono un fondo da 772 milioni di euro provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per sostenere iniziative nei settori della rigenerazione urbana e del turismo in Italia e sarà a favore di quelle imprese che proporranno programmi di investimento sostenibili, in linea con gli obiettivi e le priorità strategiche dei settori tematici della rigenerazione urbana e del turismo.

L’Italia in questi anni non è stata a guardare.

Intanto riconoscimenti importanti per l’Italia non mancano, come quello del rapporto ONU, redatto da FAO – UNWTO, titolato “Mountain tourism – Towards a more sustainable path”, pubblicato lo scorso 11 dicembre in occasione della Giornata Internazionale della Montagna, che evidenzia come il turismo sostenibile in montagna ha un ruolo chiave nella valorizzazione del patrimonio naturale, culturale ed enogastronomico delle comunità locali. Le due realtà italiane che emergono, in particolar modo, come esempi di turismo montano sono Naturavalp e Castelmezzano.

Di Naturavalp (Valpelline, Valle d’Aosta) scrivono “L’Associazione si sforza di sensibilizzare i visitatori sull’importanza della protezione dell’ambiente, dell’utilizzo dei prodotti locali e del creare un rapporto tra ospite e comunità per aumentare consapevolezza del valore culturale e biologico del territorio. NaturaValp si oppone allo sviluppo di attività turistiche dannose all’ambiente, e sostiene coloro che rispettano l’autonomia della popolazione locale nei processi decisionali legati al turismo”. Tutto questo si traduce in dei risultati precisi che hanno visto, negli anni, “un costante aumento del numero di turisti e di investimenti privati ​​sul territorio sin dalla costituzione dell’Associazione. In questo momento di crisi per le valli montane, dove i servizi pubblici (come autobus di linea e poste) o servizi essenziali (disponibilità di una stazione di servizio) diminuiscono ogni giorno, l’interesse degli investitori privati ​​e l’aumento della presenza turistica rappresentano segnali incoraggianti per la montagna”.

Il villaggio di Castelmezzano, ai piedi della catena montuosa delle Dolomiti Lucane, in Basilicata, nell’area protetta del Parco Regionale Gallipoli Cognato, a 750 m sul livello del mare è ora un territorio pittoresco, restaurato dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980 in modo coerente con il piano paesaggistico. Un’attrazione che richiama molti turisti è il Volo dell’Angelo. “Attrazione turistica esperienziale innovativa e a basso impatto dove i partecipanti ‘volano’ in zip line da Castelmezzano al paese di Pietrapertosa e ritorno. L’attrazione ha contribuito alla crescita economica e culturale della popolazione locale ed è stato un volano anche per altri minori attrazioni, come le vie ferrate, il Sentiero delle Sette Pietre e Il Ponte Nepalese.  

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