• Arte e Cultura
  • Empowerment
  • Innovazione e Sostenibilità
  • Public Program
  • Lezioni Italiane
  • Argomenti
  • Arte e Cultura
  • Empowerment
  • Innovazione e Sostenibilità
  • Progetti speciali
  • Lezioni Italiane
  • Public Program
  • Centodieci Extra
  • Tipo di contenuto
  • Articoli
  • Video
  • Podcast
  • Webinar
  • Eventi
Immagine principale di: La sfida tra cervello umano e intelligenza artificiale si vince con visione
Icona
Innovazione e Sostenibilità

La sfida tra cervello umano e intelligenza artificiale si vince con visione, relazione, valori

Claudio Gagliardini
Di Claudio Gagliardini
Nato a Roma nel 1970, manca per pochi decenni la natività digitale, ma recupera con insospettabile freschezza alla fine degli anni ‘90 dopo numerose esperienze in ambito turistico-ricettivo, in giro per l’Italia. Il demone del web s’insinua in lui agli esordi della Rete nel Bel Paese, fino a diventare una professione, con l’avvento dei media sociali e del web 2.0, che integra l’impegno sino a quel momento speso in comunicazione e marketing per-digitali. Oggi è consulente, formatore e relatore in marketing e comunicazione, con particolare specializzazione sui social media e sulle opportunità offerte dalla Rete. Socio e co-fondatore di seidigitale.com [...]
Scopri di più
Pubblicato il 29.07.2015 alle 8:40

Ragionare sul cervello umano e sull’intelligenza artificiale (AI) oggi è essenziale: l’evoluzione delle tecnologie ci spinge a riflettere in maniera seria, per comprendere gli scenari futuri e – lo diciamo subito – per sottolineare la irriproducibilità di ciò che sta dentro il nostro cranio.
Partiamo da qui perché vale la pena comprendere come l’innovazione possa impattare, da tutti i punti di vista, sulle nostre vite. E vale la pena tenere conto di chi è preoccupato da tutta questa corsa verso il futuro, per analizzare in maniera consapevole ciò che sta accadendo.

C’è chi sostiene che, prima o poi, l’intelligenza artificiale (AI) supererà quella umana e le macchine saranno anche più intelligenti di noi, oltre che più performanti. Quelle che oggi sono soltanto masse di muscoli con poco cervello, buone per fare lavori pesanti e pericolosi, noiosi, ripetitivi, alienanti e inadatti agli esseri umani, si potrebbero trasformare in veri e propri mostri di intelletto e di abilità.
Il rischio, secondo molti, è quello di ritrovarsi orde di “Frankenstein” in grado di dominare il mondo e la razza umana, con la forza, con l’astuzia e con la capacità di ragionare, di calcolare e di prevedere le nostre mosse.

Nell’agosto del 2014, lo scienziato e imprenditore Elon Musk, che ha fondato Tesla Motors e il progetto SpaceX, ha espresso alcune paure in relazione ai potenziali pericoli dell’AI. Gli fece eco l’astrofisico Stephen Hawking, autore della teoria sul Big Bang e sui buchi neri, cui si aggregarono circa 400 studiosi di tutto il mondo. Secondo questi scienziati, l’intelligenza artificiale va controllata.

Il cervello umano è un super “mostro” – in senso positivo – con ben 86 miliardi di neuroni

Il nostro cervello è straordinario e assolutamente lontano dalla portata delle macchine. Pesa in media 1400 grammi ed è formato da 86 miliardi di neuroni, collegati tra loro da trilioni di sinapsi, e da 85 miliardi di cellule non neuronali. Un vero e proprio “mostro” – in senso positivo – anche a confronto con il supercomputer più potente del mondo – secondo la classifica Top 500 del novembre 2014 – il cinese Tianhe-2, conosciuto come Milky Way 2, da 3.120.000 cores e 33,86 petaflop/s al benchmark Linpack.

Il 28 maggio scorso, alcuni informatici giapponesi e tedeschi hanno simulato l’1% dell’attività cerebrale umana per il breve volgere di un secondo, grazie ai 705,024 cores del quarto super-computer più potente al mondo, il giapponese K computer. Quel secondo di simulazione è costato 40 minuti di elaborazione, entro il prossimo decennio è probabile che potremmo disporre di macchine exascale, un migliaio di volte più veloci del K e molto più vicini a consentire una migliore esplorazione delle potenzialità del nostro cervello.

Il progetto Human brain project, finanziato dall’Unione Europea, lavora con un super-computer Blue Gene della IBM, tra i più veloci al mondo. Il coordinatore del progetto, Henry Markram, professore di Neuroscienze allo Swiss Federal Institute of Technology di Losanna, sostiene che per dar vita a una simulazione in scala reale del cervello ci vorrà un computer centomila volte più veloce di un petascale.

I difetti dell’uomo sono anche i suoi pregi: la sfera emotiva potrà mai essere riprodotta da una macchina?

I punti di vista da cui affrontare la relazione tra cervello umano e intelligenza artificiale sono molteplici, con un punto di partenza importante: la natura dell’uomo è finita, fallibile, fragile. Ma i suoi difetti sono anche i suoi pregi.
La sfera emotiva potrà mai essere emulata da un computer?
Una macchina potrà mai provare sentimenti o moderare le sue valutazioni e i suoi calcoli con una qualche sfera sentimentale o affettiva?
Macchine ed esseri viventi (umani, vegetali, animali) potranno convivere e collaborare?

Sono queste le tematiche che dobbiamo e dovremo affrontare, ma soprattutto dovremo costruire una società che funzioni e che sappia rispettare l’ambiente, il futuro e le risorse del pianeta: è nelle capacità di visione e di relazione – che insieme determinano l’evoluzione della tecnologia, e non viceversa – che ci giocheremo la sfida del futuro.

Condividi questo articolo

Leggi anche

Leggi tutti gli articoli
  • Icona
    Innovazione e Sostenibilità
    12.04.2021

    Sessant’anni fa, un uomo orbitò attorno alla Terra. E cambiò la storia

    Leggi l'articolo
  • Icona
    Innovazione e Sostenibilità
    14.11.2014

    I professionisti della conoscenza sono 80 milioni solo in Europa. Sono il cuore [...]

    Leggi l'articolo
  • Icona
    Innovazione e Sostenibilità
    15.10.2019

    "Slow living", ma anche "slow working"? È possibile

    Leggi l'articolo
  • Icona
    Innovazione e Sostenibilità
    20.11.2019

    Il viaggio di Sara Doris a Dandora, l’area più inquinata del Pianeta

    Leggi l'articolo

Tutti i consigli utili per innovare con lode

Iscriviti alla nostra newsletter

al trattamento di dati per la finalità dell’attività di marketing di vario tipo, inclusa la promozione di prodotti, servizi, distribuzione di materiale a carattere informativo, pubblicitario e promozionale, eventi, invio di newsletter e pubblicazioni come indicato nell’informativa.

© Centodieci 2025
| Privacy Policy & Cookie Policy | Feed RSS|Sitemap HTML|Dichiarazioni di accessibilità| A+ A-