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Innovazione e Sostenibilità

Non solo Bitcoin: le criptovalute ispirate ai personaggi famosi. Da Putin a Elon Musk

Eugenio Spagnuolo
Di Eugenio Spagnuolo
Giornalista free lance, scrive di innovazione, cultura, tecnologia, blockchain. Tra le collaborazioni: Wired, Business Insider, Focus, Panorama, GQ, Vogue, Huffington Post. Cura anche corsi di argomenti vari e da qualche tempo si occupa di seo editoriale e della produzione di contenuti informativi a misura di social.
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Pubblicato il 23.12.2021 alle 9:09

Che i confini dell’universo delle criptovalute si estendano ben oltre quelle famose come Bitcoin è cosa risaputa, purtroppo anche per le truffe che avvengono a margine di alcune coin che nascono dal nulla e, così come sono nate, nel nulla svaniscono. Peccato, perché quello delle criptovalute, a dispetto delle critiche, è un settore che ha diversi punti di forza, a cominciare dal concetto rivoluzionario di blockchain che oggi viene declinato anche al di fuori della cripto-economia. Quello che (forse) non tutti sanno è che tra le migliaia di criptovalute che popolano i listini, ce ne sono alcune decisamente bizzarre. Persino valute che potremmo definire… Ad personam, anche se spesso non hanno molto a che fare con le persone a cui sono ispirate. Ma tant’è.

Putincoin: la criptovaluta ispirata Putin

Il caso più noto è forse quello di Putincoin, che nel logo espone il faccione dello zar di tutte le Russie. È nata, nel 2018 per – così dicono i suoi fondatori “sostenere l’economia e il mercato russi in rapida crescita all’interno del paese e oltre i suoi confini. Con Putincoin forniremo molte possibilità ad aziende, commercianti, privati e progetti sociali in quanto la tecnologia, i servizi e le app sono liberamente utilizzabili da tutti su questo pianeta. La blockchain decentralizzata di Putincoin offre ampie opportunità…”. Belle parole, che però non sembrano aver sortito l’effetto desiderato. Ad oggi,  Putincoin occupa la posizione 2326 del listino delle criptovalute e ha un valore di €0.0001504. Il che dimostra che Vladimir Putin non ne sa nulla: figurarsi se approverebbe l’idea di una valuta col suo nome dalle così basse quotazioni. 

Trumpcoin: una coin (ex) presidenziale

Anche Trump nei giorni della Presidenza è finito su Trumpcoin, una cripto valuta il cui nome sembrerebbe partorito dallo staff di creativi che in questi anni ha usato il cognome presidenziale come prefisso di tante iniziative commerciali: dalla Trump Tower alle Trump Steaks (le bistecche di Trump). Anche in questo caso le quotazioni non sono da record. E oggi l’idea sembra essersi arenata su una capitalizzazione di mercato di  €2.350.973 EUR. Chissà che all’insuccesso non abbia contribuito anche la recente presa di posizione di The Donald, che ha detto ai quattro venti di pensare tutto il male possibile delle criptovalute, nonostante per un periodo si riteneva che fosse favorevole. 

Elon Musk e le criptovalute del cuore

Il trittico delle cripto valute dedicate alle celebrity non può che terminare con Elonomix, il coin ispirato, manco a dirlo, a Elon Musk. Lanciato il 25 ottobre è stato collocato sulla blockchain di Binance Smart Chain e per un attimo ho fatto parlare di sé quando il 30 ottobre, il suo prezzo è salito da 0,27 € a 65 euro per poi tornare precipitosamente giù in poco più di 24 ore. La posizione in classifica è la 4520, decisamente bassa. Il che spiega meglio di 1000 parole il fatto che il fondatore di Tesla con Elonomix non c’entri proprio nulla. Altrimenti sarebbe andata almeno come con Dogecoin, la cripto valuta che lui apprezza e a cui dedica spesso i suoi tweet regalandole importanti (e improvvisi) slanci. L’ultima volta è successo qualche giorno fa quando è bastato che Elon Musk scrivesse “Dooooge”, indicando come soluzione ai costi di Ethereum il passaggio della finanza decentralizzata sulla blockchain di Dogecoin, per far salire le sue quotazioni. Insomma, non basta chiamare una criptovaluta come un personaggio famoso per farle spiccare il volo. Ci vuole il suo endorsement. 

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