• Arte e Cultura
  • Empowerment
  • Innovazione e Sostenibilità
  • Public Program
  • Lezioni Italiane
  • Argomenti
  • Arte e Cultura
  • Empowerment
  • Innovazione e Sostenibilità
  • Progetti speciali
  • Lezioni Italiane
  • Public Program
  • Centodieci Extra
  • Tipo di contenuto
  • Articoli
  • Video
  • Podcast
  • Webinar
  • Eventi
self improvement
Icona
Empowerment

Vuoi migliorare nel lavoro? Ammetti i tuoi errori, e cambia

Lorenzo Paoli
Di Lorenzo Paoli
Lorenzo Paoli è leader in Italia nello sviluppo di abitudini efficaci a livello mentale, emozionale e comportamentale. Lavora per multinazionali come Vodafone, Footlocker, Dell, Tupperware, Molteni Farmaceutici, Elica e molte altre ed è chiamato in tutta Europa come keynote speaker sul tema dello sviluppo del potenziale attraverso le abitudini. Autore di quattro libri sul Coaching e lo sviluppo personale. È fondatore e Direttore dei Programmi Corporate in Novaxia, l’azienda di Coaching che ha sviluppato la piattaforma di formazione delle abitudini efficaci “Habit Coaching”. È anche direttore della scuola per Coach di Novaxia, Coaching University, che forma Coach professionisti in tutta Italia.
Scopri di più
Pubblicato il 18.11.2016 alle 14:31

 
Licenziare i clienti è segno di crescita di un’azienda, quando puoi cominciare a dire “no” a chi ti chiede cose di alta qualità a poco prezzo. Un metodo io ce l’ho da tempo ed è iniziato durante la riunione per un progetto di coaching in un’azienda, durante la crisi.
L’imprenditore di turno, alla domanda “quali sono le vostre routine in azienda che vi stanno impedendo di crescere?” ci ha guardato stupiti e ci ha detto: “Non siamo noi! È la crisi, i cinesi, la concorrenza…”. Era entrato nell’abitudine mentale più amata dagli italiani: il lamento. Funziona così: incontri un ostacolo, non raggiungi il risultato che vuoi, e invece di osservare cosa stai facendo di sbagliato, cerchi una ragione esterna a te. Protezione dell’autostima. E fallimento di molti professionisti e imprenditori. È un’abitudine mentale così integrata nel nostro modo di essere, che bisogna essere allenati per vederla e cambiarla.
Le obiezioni non servono a molto, come ad esempio: “Sì, c’è la crisi, è vero, ma mi ha appena detto che il suo concorrente, italiano, che ha l’azienda a tre chilometri dalla vostra, sta crescendo. Forse ha routine aziendali migliori?”. Assolutamente no, la spiegazione era sicuramente un’altra, anche se non era molto chiara. Dopo circa 30 minuti di ping pong “lamento-obiezione-lamento-obiezione”, non ne potevamo più. Così ho guardato negli occhi il mio collaboratore, che mi ha fissato con un’espressione mista di noia e quieta sofferenza, mi sono alzato dalla sedia e ho detto: “Può spiegare la sua situazione quanto vuole. Ma se lei non cambia, finirà come tante aziende che aspettano che sia il mondo a cambiare. La nostra porta è aperta: torni da noi quando non ha più spiegazioni”.
 

È più semplice lamentarsi che guardarsi dentro e agire per fare di meglio

 
Ogni volta che ci troviamo davanti a un ostacolo, un ambiente ostile, una risorsa che ci manca, abbiamo due alternative: spiegare, o osservare. Spiegare ci aiuta a proteggere la nostra autostima, dandoci l’effetto “non-sono-io-ad-essere-un-cattivo-imprenditore-è-il-cinese-che-è-cattivo”. Però ci chiude gli occhi: non ci osserviamo, perché pensiamo di fare tutto giusto. Aspettiamo, in un mondo dove aspettare significa regredire fatalmente.
Spiegare ci fa stare bene per un momento, è un abbraccio caldo al nostro ego, una rassicurazione che noi siamo vittime del nostro tempo. Il problema è che spiegare è un lavoro: non è mica facile. Devi essere preparato per tutte le obiezioni. “Non c’è lavoro in Italia, le occasioni sono solo all’estero!” “Allora, vai all’estero!” “Non ho soldi!” “Ma dove vuoi andare?” “Non so, tanto non posso muovermi” ecc. Potrebbe essere uno sport e noi saremmo i campioni olimpionici, altro che russi e cinesi. Oltretutto, dobbiamo anche proteggerci da quei pazzi, farabutti e fastidiosi che invece ce la fanno alla grande, nel nostro stesso settore. Dobbiamo degradarli, dire che sono raccomandati, fortunati, disonesti ecc.
Nonostante ciò l’altra opzione è più difficile – sebbene sia enormemente più efficace. Osservarci e trovare le strategie che non funzionano ci fa male, perché dobbiamo evolvere. E si sa, tutti vogliono il cambiamento, ma nessuno vuole cambiare. E poi, Dio ce ne scampi, dopo avere osservato, dobbiamo agire, uscire dalla nostra zona di comfort, rischiare, sperimentare, persistere, fallire, imparare. La ricetta di tutte le innovazioni e le aziende di successo dall’inizio della storia. Così ci ritiriamo in noi stessi, sotto la nostra calda copertina del “se solo fosse diverso il mondo” e, aspettando che qualcuno ci dia su un vassoio tutto quello di cui abbiamo bisogno per vincere, rimaniamo perdenti nel nostro campo, ma perdenti con orgoglio perché, in fondo, siamo le vittime.
Non mi piace parlare di vincenti e perderti, lo trovo un modo piuttosto bieco per dividere e giudicare l’umanità. Però noi tutti vogliamo vincere: vincere come padre, come madre, vincere nel gioco del lavoro, dell’imprenditoria, dell’affitto, del mutuo per la casa. La prossima volta che ti trovi davanti a un ostacolo, che non sei soddisfatto, che vuoi cambiare, chiediti: io voglio vincere, o voglio avere ragione? Se è la seconda, basta spiegare e trovare altre vittime ti daranno ragione e poi cominceranno a spiegare a loro volta perché stanno perdendo nel loro gioco. Oppure potrai decidere di vincere e allora dovrai metterti in cammino. Vincerai quando non avrai più spiegazioni.

Condividi questo articolo

Leggi anche

Leggi tutti gli articoli
  • Icona
    Empowerment
    14.02.2018

    Gli esperimenti di felicità di Patch Adams

    Leggi l'articolo
  • Icona
    Empowerment
    03.05.2016

    La tua idea più la mia idea, uguale innovazione

    Leggi l'articolo
  • Icona
    Empowerment
    27.07.2018

    Quali sono le caratteristiche che rendono alta la perfomance di un team?

    Leggi l'articolo
  • Icona
    Empowerment
    10.08.2016

    La tua azienda è una comunità: impara ad ascoltarla e farla crescere

    Leggi l'articolo

Tutti i consigli utili per innovare con lode

Iscriviti alla nostra newsletter

al trattamento di dati per la finalità dell’attività di marketing di vario tipo, inclusa la promozione di prodotti, servizi, distribuzione di materiale a carattere informativo, pubblicitario e promozionale, eventi, invio di newsletter e pubblicazioni come indicato nell’informativa.

© Centodieci 2025
| Privacy Policy & Cookie Policy | Feed RSS|Sitemap HTML|Dichiarazioni di accessibilità| A+ A-