Un po’ come il genio, la leadership innata va considerata un mezzo mito. Eppure se è vero che si può diventare ottimi manager attraverso la pratica e l’impegno, è anche vero che esistono alcuni tratti caratteriali che si scontrano direttamente con ciò che una persona in una posizione di potere dovrebbe saper fare. Passiamole in rassegna.

  1. Non ama rischiare
    Un leader sa che per vincere deve scommettere. A costo di perdere.
  2. Non è particolarmente empatico
    È peggio non essere competenti o non essere in grado di calarsi nei panni degli altri, ascoltare e dare una mano? La verità è che capacità di dialogo e compassione è più importante per un leader della fierezza.
  3. Non porta a casa risultati
    Lo conoscete quel detto, giusto? La strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni. Che non contano nulla senza i fatti.
  4. Porta a casa i risultati barando
    Invece un grande leader conosce il valore dell’impegno, e il sapore amaro di una vittoria conseguita con l’inganno.
  5. È indifferente
    Avere a cuore la causa definisce un ottimo condottiero la cui tempra morale e il cui senso etico dovrebbero essere inattaccabili.
  6. È interessato al potere, non all’obiettivo
    Perché la sua grande opera, in definitiva, è se stesso.
  7. Marginalizza alcuni a favore di altri
    E così facendo costruisce un ambiente competitivo e/o rassegnato in ufficio.
  8. Fa promesse che non mantiene
    Perché parla tantissimo, ma fa molto poco.
  9. Segue le regole e ha paura di infrangerle
    Invece l’innovazione è fatta di errori: l’importante è rialzarsi quando si cade.
  10. Spreme il talento degli altri, ma non lo riconosce mai
    È tipicamente avido di complimenti.
  11. Si prende tutto il credito
    E non offre riconoscenza a nessuno.
  12. È un autocrate
    Crede di essere l’unico in possesso delle qualità necessarie alla leadership (che non ha)