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Innovazione e Sostenibilità

L’industria Femtech

Federico Bastiani
Di Federico Bastiani
Sono giornalista pubblicista, nato nel 1977 a Pisa e laureato in Economia aziendale. Ho scoperto la passione per il giornalismo dopo un viaggio a Buenos Aires e l’incontro con le Madri di Plaza de Mayo. Da quel momento non ho più smesso di scrivere collaborando con varie testate. Sono startupper (cofondatore di emotID), collaboratore dell’economista Loretta Napoleoni e soprattutto babbo di Matteo e Noah. Sono anche l’agente letterario dell’esploratore inglese George Meegan (La Grande Camminata, Mursia, 2012). Nel 2010 ho curato il libro edito da Rizzoli A riveder le stelle sul Movimento a Cinque Stelle. Il mio motto è “il possibile [...]
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Pubblicato il 22.07.2022 alle 8:35

Con il termine Femtech si intendono quelle tecnologie progettate per migliorare o supportare la salute delle donne. Sono oltre mille le start up operanti in questo settore che hanno raccolto oltre cinquecento milioni di investimenti a fronte di un potenziale mercato che, nel 2025, raggiungerà i settantacinque miliardi di dollari. Il 51% delle start up Femtech si trova negli Stati Uniti, seguito da Regno Unito (10%), Israele (6%), India e Canada (4%). Povertà mestruale, diritti riproduttivi, sindrome dell’ovaio policistico, menopausa, sono i principali settori di sviluppo.

Mestruazioni

In molti paesi del mondo, spesso dovuto a retaggi religiosi, esiste un tabù attorno al periodo mestruale. In Nepal, ad esempio, esiste una tradizione sociale diffusa chiamata “chhaupadi” che costringe le ragazze con il ciclo a non vivere insieme al resto della famiglia, spesso costrette a dormire in capanne per vari giorni. Per questo motivo Unicef nel 2019 ha lanciato l’app Oky, sviluppata in collaborazione con alcune ragazze in Indonesia e Mongolia. Da uno studio Unicef è emerso che in Indonesia il 45% delle ragazze non aveva conoscenza riguardo l’igiene intima e il 90% ha dichiarato di non essersi trovata pronta quando è arrivato il primo ciclo. Oky, che oggi conta oltre 100.000 utenti attivi tra Mongolia, Indonesia, Messico e India, funziona offline e fornisce video, istruzioni, tutorial, su come gestire il periodo mestruale. Oky è attualmente in fase di localizzazione per l’implementazione in otto nuovi mercati per il 2022-23: Kenya, Burundi, Tanzania, Nepal, Kirghizistan, Ucraina, Filippine e Papua Nuova Guinea.

Assorbenti riutilizzabili

Nel mondo sono circa cinquecento milioni, le donne che non riescono ad accedere a prodotti mestruali per ragioni economiche e questo comporta assenze da scuola o perdita di giorni di lavoro e quindi impoverimento. Trine Angeline Sig nel 2013 ha fondato Real Relief, un’azienda danese che produce i Safepad ovvero assorbenti riutilizzabili. In pratica viene utilizzato un tessuto antimicrobico che uccide in trenta secondi ogni tipo di batterio, quindi, possono essere lavati anche in quei luoghi dove non è facile accedere ad acqua pulita. L’idea geniale e innovativa trova difficoltà nella diffusione in molti paesi africani dove le istituzioni sono più attente ad affrontare problematiche legate alle malattie piuttosto che ad un tabù come le mestruazioni. Il tema non riguarda solo le donne, ma anche l’ambiente. “Una donna butta circa 150 kg di assorbenti interni nell’arco della propria vita il che vuol dire oltre 200.000 tonnellate di rifiuti all’anno a livello globale. Safepad è un’alternativa perché sicura, igienica e dura fino a cinque anni” afferma Trine. Attualmente Safepad è prodotto in Nepal, India, Bangladesh, Afghanistan, Nigeria e Sud Africa. “Con maggiori investimenti si potrebbe fare di più, anche generare reddito per molte donne” conclude la fondatrice di Real Relief. 

Menopausa

Il grosso delle Femtech si concentra nel settore della fecondazione perché è dove le persone sono più disposte a spendere. Mentre la gravidanza non riguarda tutte le donne, la menopausa coinvolge l’intera platea femminile ed è per questo che alcune start up stanno iniziando a investire. 

Akiyo Takamoto, dopo aver lavorato per anni in una società di venture nel settore sanitario, nel 2020 ha lanciato Yorisol. “Durante la mia menopausa ho osservato come la collaborazione del mio compagno fosse importante per affrontare la mia condizione” afferma Akiyo. Yarisol utilizza l’intelligenza artificiale per facilitare la comunicazione con il partner. In pratica un chatbot invia una serie di domande alla donna mentre un bot invia al partner una serie di consigli e risposte su come aiutare la campagna in funzione delle risposte. “L’obiettivo è non far sentire sole le donne e attraversare la menopausa insieme”.

La menopausa non è solo una condizione biologica. Secondo alcuni studi, in Giappone, il 66% delle donne che attraversa la menopausa registra un calo del 30% della propria produttività. Elo Care, è una start up di Singapore che sta lavorando a un prodotto per monitorare la salute della donna durante la menopausa. 

“La maggior parte delle aziende si è concentrata su smartwatch e fitness tracker progettati per una popolazione giovane” dice Mabel Yen Ngoc Nguyen fondatrice di EloCare. L’idea è quella di integrare questi dispositivi con funzioni rivolte alle donne in menopausa in modo che il proprio medico di famiglia possa essere a conoscenza della reale situazione e trattare clinicamente in modo adeguato. “Una nostra tester riscontrava vampate di calore solo in un determinato momento in giorni specifici” spiega Mabel. “Questo ci ha aiutato a capire la correlazione con certi momenti di stress e quindi a lavorare su come risolvere il problema”.

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