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Innovazione e Sostenibilità

Tre motivi per cui un manager deve essere online più tre cose da fare subito

Silvia Zanella
Di Silvia Zanella
Responsabile a livello globale del digital marketing per Adecco Group, società dedicata ai servizi per le Risorse Umane presente in oltre 60 Paesi nel mondo. Ha un grande interesse per il futuro del lavoro, digitale e non. Segue con attenzione le tendenze in ambito social media e HR 2.0 e ha un forte focus su innovazione, business social networking, social recruiting, recruiting marketing, employer e personal branding. Giornalista professionista, collabora con il Corriere.it per La Nuvola del Lavoro, il più importante blog italiano sui temi del lavoro, e con Wired.it. È inoltre autrice della Guida al Lavoro 2009 e 2010, pubblicata [...]
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Pubblicato il 17.05.2016 alle 10:09

Da anni si fa un gran parlare del perché le imprese devono avere una strategia sul web. Meno chiaro, paradossalmente agli occhi degli stessi manager, il motivo per cui chi guida l’azienda dovrebbe curare la propria immagine su Internet.

Ci sono almeno  tre ragioni per cui anche il top management deve essere online.
Il primo, e il più importante, è che la leadership passa dal digitale. I nostri clienti, dipendenti, fornitori e azionisti – le persone insomma – sono online. Trascurare questa dimensione può rivelarsi fatale. Non si tratta tanto (o non solo) di comunicare di essere i numeri uno, quanto di dimostrare di padroneggiare strumenti come i social media e di capirne intimamente le logiche. Oltrepassare la logica dell’advertising e sapersi rivolgere direttamente ai propri stakeholder è una competenza professionale imprescindibile per chi occupa le posizioni più rilevanti.

I nostri clienti, dipendenti, fornitori e azionisti sono online: noi non possiamo mancare!

La seconda, non meno rilevante, è la possibilità di essere di esempio ai propri collaboratori. Parole come trasparenza, coinvolgimento, empowerment possono essere finalmente riempite di significato attraverso una partecipazione consapevole e piena delle prime linee dell’organizzazione. A cascata, tutti saranno spinti a partecipare, con risultati virtuosi in termini di retention ma anche di branding.

Da ultimo, per personal branding. Se andare su Google è la prima cosa che fate quando avete un appuntamento di lavoro o quando dovete comprare un prodotto a cui tenete, non vi sarà difficile capire quanto la reputazione conti oggi come moneta di scambio. Avere cura del proprio sé digitale è quindi a tutti gli effetti parte integrante del proprio CV.

Chiarito il perché un manager deve essere online, non resta che stabilire le prime tre mosse da fare.

  1. Dove? Non solo Twitter o Linkedin
    È naturale pensare che alcune piattaforme social siano più idonee a veicolare messaggi di business. Va però anche detto che queste distinzioni valgono sempre meno. Se Twitter o Linkedin nascono come ambienti di conversazione più formali e seri, adatti quindi alla comunicazione aziendale, è anche vero che i recenti formati messi a disposizione da Facebook possono tornare particolarmente utili per la propria web reputation. Lo streaming di Facebook live consente un reach non comparabile con altri sistemi e non è un caso se fra i primi a sperimentarlo c’è stato anche il Presidente del Consiglio. Del resto, Matteo Renzi è in buona compagnia assieme a  Beth Comstock, a capo della Business Innovations unit di General Electric o il CEO di Ebay Devin Wenig.
  2. Come? Autenticità fa rima con credibilità
    Essenziale saper trasferire sullo schermo la propria personalità, anche con le sue manchevolezze. Diversamente da quanto accadeva in passato, una comunicazione imperfetta ma avvertita come sincera, non impeccabile ma empatica, può rivelarsi decisamente efficace.
  3. Cosa?
    D’accordo la spontaneità, ma è vietato improvvisare. Fondamentale capire come impostare la propria presenza online, curare profili e foto e soprattutto il proprio piano editoriale. Studiare i possibili competitor – manager di aziende simili alla nostra – capire in cosa possiamo differenziarci e che valore aggiunto possiamo comunicare. Da lì costruire una scaletta di contenuti, che possono essere pubblicati anche una sola volta a settimana, basta che ci sia sistematicità e interazione con chi ci segue.
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