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Empowerment

Se hai perso il lavoro, segui questi 5 consigli per ritrovare la fiducia in te stesso

Lorenzo Cavalieri
Di Lorenzo Cavalieri
Fondatore e Direttore di Sparring, società di formazione e consulenza che diffonde la cultura della buona vendita: allenamento, semplicità, emozioni. Dopo un’esperienza manageriale come selezionatore e cacciatore di teste si occupa dal 2008 di sviluppo delle risorse umane, outplacement e coaching (è un coach certificato ICF). Da specialista di orientamento nel mondo del lavoro cura per scuole, università e business school progetti di promozione di un approccio imprenditoriale al lavoro. Ha raccolto la sua visione del nuovo mondo del lavoro nel libro “Il lavoro non è un posto”. Precedentemente aveva pubblicato “Mi vendo bene ma non sono in vendita” e “Vendere [...]
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Pubblicato il 31.07.2017 alle 14:28

Al contrario di quanto accadeva solo fino a pochi anni fa quando perdere il lavoro era considerata una disgrazia da sventurati, oggi perdere il lavoro rappresenta un evento fisiologico nel percorso lavorativo delle persone, a tutti i livelli.
Cosa si prova quando si perde il lavoro? Rabbia, frustrazione, senso di abbandono. Ci si scaglia contro l’azienda cinica e crudele, contro i colleghi da cui ci sentiamo traditi, contro le regole del gioco che ci hanno condannato.
Ce la prendiamo con il mondo intero, ma più o meno consapevolmente dentro di noi si fa largo una vocina “insolente” che ci dice “è colpa tua, non sei stato all’altezza, hai deluso, sei un perdente”. È quel “bullo interiore” che si nasconde dentro ciascuno di noi e che si fa sentire in occasione di ogni momento difficile della nostra vita.
Quando perdiamo il lavoro sperimentiamo un piccolo lutto personale. Se non impariamo ad elaborarlo per tempo rischiamo di scadere in una spirale di scetticismo, insicurezza e negatività che può minacciare seriamente il nostro futuro professionale.
Ecco 5 suggerimenti operativi per elaborare il lutto e lasciar rimarginare le ferite.

  1. Usa carta e penna per scaricare la tua frustrazione
    Non tenerti dentro la tua rabbia e non vomitarla addosso alle persone che ti circondano. Limitati a mettere nero su bianco la tua versione dei fatti. Scrivere ti aiuta a chiarirti le Idee e a guardare la tua storia dall’esterno. E’ un modo per prendere le distanze da ciò che ti ha ferito, e quindi per ridimensionarne il peso.
  2. Stai il meno possibile in casa
    Esci la mattina e rientra la sera. Porta con te un computer, carta e penna. C’è qualche idea che avevi lasciato in sospeso?
  3. Poniti piccoli obiettivi quotidiani in termini di candidature o richieste di incontri
    Non cercare subito affannosamente un nuovo lavoro inviando curriculum a raffica, lo faresti male. Datti un ritmo blando nella ricerca di nuove opportunità: inizialmente mai più di un’ora al giorno. Bussare ansiosamente a tutte le porte moltiplica le delusioni e il senso di impotenza.
  4. Concentrati su un progetto non lavorativo
    Un viaggio, per esempio, un’iniziativa sportiva, culturale o benefica che possibilmente ti metta a confronto con altre persone, meglio se di ambianti diversi da quelli che ti sono abituali. Staccare completamente dalle frustrazioni professionali è fondamentale per relativizzare “la sconfitta”, per dare una rinfrescata alle nostre frequentazioni, per riscoprire il bello di noi stessi al di fuori di quell’universo professionale che in questo momento sentiamo come ostile.
  5. Metti in conto di dover dire no alla prima offerta di lavoro che riceverai
    Sarà un no che ti restituirà sicurezza e autostima, che ti consegnerà la sensazione di essere libero e padrone del tuo futuro professionale: posso dire di no perché non dipendo da nessuno.
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