• Arte e Cultura
  • Empowerment
  • Innovazione e Sostenibilità
  • Public Program
  • Lezioni Italiane
  • Argomenti
  • Arte e Cultura
  • Empowerment
  • Innovazione e Sostenibilità
  • Progetti speciali
  • Lezioni Italiane
  • Public Program
  • Centodieci Extra
  • Tipo di contenuto
  • Articoli
  • Video
  • Podcast
  • Webinar
  • Eventi
Immagine principale di: L’intelligenza artificiale e i comportamenti umani
Icona
Innovazione e Sostenibilità

L’intelligenza artificiale e i comportamenti umani

Roberto Panzarani
Di Roberto Panzarani
Presidente dello Studio Panzarani & Associates, docente di Innovation Management e di Governo dell’innovazione tecnologia presso la facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Ha sempre operato nel campo della formazione. Attualmente,  come esperto di Business Innovation, si occupa dello sviluppo di programmi di innovazione manageriale per il top management delle principali organizzazioni italiane e internazionali. Il suo nuovo libro “Viaggio nell’innovazione Dentro gli ecosistemi del cambiamento globale” è edito Guerini e per Centodieci racconta come facilitare quei cambiamenti interni alle aziende in grado di creare nuove occasioni di business.
Scopri di più
Pubblicato il 29.01.2020 alle 7:30

[et_pb_section bb_built=”1″][et_pb_row][et_pb_column type=”4_4″][et_pb_text _builder_version=”3.23.1″ text_text_shadow_horizontal_length=”text_text_shadow_style,%91object Object%93″ text_text_shadow_horizontal_length_tablet=”0px” text_text_shadow_vertical_length=”text_text_shadow_style,%91object Object%93″ text_text_shadow_vertical_length_tablet=”0px” text_text_shadow_blur_strength=”text_text_shadow_style,%91object Object%93″ text_text_shadow_blur_strength_tablet=”1px” link_text_shadow_horizontal_length=”link_text_shadow_style,%91object Object%93″ link_text_shadow_horizontal_length_tablet=”0px” link_text_shadow_vertical_length=”link_text_shadow_style,%91object Object%93″ link_text_shadow_vertical_length_tablet=”0px” link_text_shadow_blur_strength=”link_text_shadow_style,%91object Object%93″ link_text_shadow_blur_strength_tablet=”1px” ul_text_shadow_horizontal_length=”ul_text_shadow_style,%91object Object%93″ ul_text_shadow_horizontal_length_tablet=”0px” ul_text_shadow_vertical_length=”ul_text_shadow_style,%91object Object%93″ ul_text_shadow_vertical_length_tablet=”0px” ul_text_shadow_blur_strength=”ul_text_shadow_style,%91object Object%93″ ul_text_shadow_blur_strength_tablet=”1px” ol_text_shadow_horizontal_length=”ol_text_shadow_style,%91object Object%93″ ol_text_shadow_horizontal_length_tablet=”0px” ol_text_shadow_vertical_length=”ol_text_shadow_style,%91object Object%93″ ol_text_shadow_vertical_length_tablet=”0px” ol_text_shadow_blur_strength=”ol_text_shadow_style,%91object Object%93″ ol_text_shadow_blur_strength_tablet=”1px” quote_text_shadow_horizontal_length=”quote_text_shadow_style,%91object Object%93″ quote_text_shadow_horizontal_length_tablet=”0px” quote_text_shadow_vertical_length=”quote_text_shadow_style,%91object Object%93″ quote_text_shadow_vertical_length_tablet=”0px” quote_text_shadow_blur_strength=”quote_text_shadow_style,%91object Object%93″ quote_text_shadow_blur_strength_tablet=”1px” header_text_shadow_horizontal_length=”header_text_shadow_style,%91object Object%93″ header_text_shadow_horizontal_length_tablet=”0px” header_text_shadow_vertical_length=”header_text_shadow_style,%91object Object%93″ header_text_shadow_vertical_length_tablet=”0px” header_text_shadow_blur_strength=”header_text_shadow_style,%91object Object%93″ header_text_shadow_blur_strength_tablet=”1px” header_2_text_shadow_horizontal_length=”header_2_text_shadow_style,%91object Object%93″ header_2_text_shadow_horizontal_length_tablet=”0px” header_2_text_shadow_vertical_length=”header_2_text_shadow_style,%91object Object%93″ header_2_text_shadow_vertical_length_tablet=”0px” header_2_text_shadow_blur_strength=”header_2_text_shadow_style,%91object Object%93″ header_2_text_shadow_blur_strength_tablet=”1px” header_3_text_shadow_horizontal_length=”header_3_text_shadow_style,%91object Object%93″ header_3_text_shadow_horizontal_length_tablet=”0px” header_3_text_shadow_vertical_length=”header_3_text_shadow_style,%91object Object%93″ header_3_text_shadow_vertical_length_tablet=”0px” header_3_text_shadow_blur_strength=”header_3_text_shadow_style,%91object Object%93″ header_3_text_shadow_blur_strength_tablet=”1px” header_4_text_shadow_horizontal_length=”header_4_text_shadow_style,%91object Object%93″ header_4_text_shadow_horizontal_length_tablet=”0px” header_4_text_shadow_vertical_length=”header_4_text_shadow_style,%91object Object%93″ header_4_text_shadow_vertical_length_tablet=”0px” header_4_text_shadow_blur_strength=”header_4_text_shadow_style,%91object Object%93″ header_4_text_shadow_blur_strength_tablet=”1px” header_5_text_shadow_horizontal_length=”header_5_text_shadow_style,%91object Object%93″ header_5_text_shadow_horizontal_length_tablet=”0px” header_5_text_shadow_vertical_length=”header_5_text_shadow_style,%91object Object%93″ header_5_text_shadow_vertical_length_tablet=”0px” header_5_text_shadow_blur_strength=”header_5_text_shadow_style,%91object Object%93″ header_5_text_shadow_blur_strength_tablet=”1px” header_6_text_shadow_horizontal_length=”header_6_text_shadow_style,%91object Object%93″ header_6_text_shadow_horizontal_length_tablet=”0px” header_6_text_shadow_vertical_length=”header_6_text_shadow_style,%91object Object%93″ header_6_text_shadow_vertical_length_tablet=”0px” header_6_text_shadow_blur_strength=”header_6_text_shadow_style,%91object Object%93″ header_6_text_shadow_blur_strength_tablet=”1px” box_shadow_horizontal_tablet=”0px” box_shadow_vertical_tablet=”0px” box_shadow_blur_tablet=”40px” box_shadow_spread_tablet=”0px” z_index_tablet=”500″]

Qualche anno fa, un articolo di La Repubblica raccontava di una nave lunga come un viale che per un mese ha viaggiato dall’Asia all’Europa, senza il timone di legno e ottone ma un joystick piccolissimo e soprattutto con un equipaggio ristretto al minimo, di circa una ventina di persone. Per fare un’allusione cinematografica, da Moby Dick a Minority Report.

Quanto il web e la sempre più avanzata intelligenza artificiale incidano sulle nostre scelte, sui nostri comportamenti, arrivando persino a prevederli e a distinguere le nostre emozioni non è più utopia, ma una realtà sempre più concreta e, a tratti, invasiva, sia negli ambiti personali che professionali, come quando vengono chiamati in causa per decidere quali persone assumere.

«Un nuovo ordine economico che sfrutta l’esperienza umana come materia prima per pratiche commerciali segrete di estrazione, previsione e vendita (…); una mutazione pirata del capitalismo caratterizzata da concentrazioni di ricchezza, conoscenza e potere senza precedenti nella storia dell’umanità» cita Shoshana Zuboff, della Harvard Business School, nel suo saggio Il capitalismo della sorveglianza, approfondendo il concetto di capitalismo della sorveglianza che si muove in maniera invisibile ma invade e condiziona l’esistenza di tutti. Si chiamano “data exhaust” e sono tutte quelle informazioni lasciate dagli online che vengono usate per realizzare delle predizioni sul nostro comportamento.

Quando Amazon ha aperto le prime librerie fisiche a New York non ha posizionato i libri sugli scaffali in base a recensioni o premi, ma solo ed esclusivamente facendo riferimento alla media dei voti ricevuti sul suo sito internet e dalla recensione online di un lettore qualsiasi. Questa invasione tecnologica si è naturalmente allargata in tutti i campi e l’intelligenza artificiale, in particolare in ambito professionale, sarà utile non solo per generare nuove professioni e aggiornare i vecchi lavoratori, ma potrà mettere a disposizione delle risorse umane nuovi strumenti di analisi per individuare i dipendenti con più competenze, quelli da potenziare e i percorsi per far crescere nel complesso il proprio personale.

Se lo dice l’algoritmo dobbiamo crederci, ma fino a che punto dare fiducia cieca ad una correlazione statistica, non solo in termini di efficienza ma di decisionalità, delegando quelle capacità di analisi che appartengono al genere umano?

Vengono valutate le performance, su chi e quanto investire, quante persone si ammaleranno e di cosa, quali libri leggere, quali film vedere e quale musica ascoltare, oggigiorno tutto ciò che viene condiviso è anche ciò a cui si dà importanza e valore, anche a discapito di quel giudizio di qualità che prima apparteneva alle singole persone o in senso più ampio, a critici, letterati, studiosi.
Il controllo esclusivo dei Big Data da parte di alcune grandi organizzazioni tecnologiche controlla gran parte dei benefici economici determinando nuove forme organizzative e nuove condizioni di lavoro: siamo sempre più immersi in una società in cui sono e saranno sempre più gli algoritmi ad assumere nelle aziende. Siti appositi come LinkedIn, app per ordinare o scanner per essere identificati sono solo ciò che il mondo dell’AI mostra, ma le organizzazioni hanno rivoluzionato le loro metodologie di lavoro per migliorare continuamente i processi.
Farne a meno no, ma aumentare la propria consapevolezza su questa ulteriore rivoluzione informatica è un dovere per non essere equiparati a degli schiavi della tecnologia e recuperare quelle valutazioni e quelle riflessioni che sono proprie del genere umano. Una soluzione unilaterale non c’è, la tecnologia non poteva evolversi se non in questo modo, ma il compito di usarla nella direzione migliore è ancora nelle nostre mani.

[/et_pb_text][slider_article _builder_version=”3.23.1″ max=”10″ text_shadow_horizontal_length=”text_shadow_style,%91object Object%93″ text_shadow_horizontal_length_tablet=”0px” text_shadow_vertical_length=”text_shadow_style,%91object Object%93″ text_shadow_vertical_length_tablet=”0px” text_shadow_blur_strength=”text_shadow_style,%91object Object%93″ text_shadow_blur_strength_tablet=”1px” module_text_shadow_horizontal_length=”module_text_shadow_style,%91object Object%93″ module_text_shadow_horizontal_length_tablet=”0px” module_text_shadow_vertical_length=”module_text_shadow_style,%91object Object%93″ module_text_shadow_vertical_length_tablet=”0px” module_text_shadow_blur_strength=”module_text_shadow_style,%91object Object%93″ module_text_shadow_blur_strength_tablet=”1px” box_shadow_horizontal_tablet=”0px” box_shadow_vertical_tablet=”0px” box_shadow_blur_tablet=”40px” box_shadow_spread_tablet=”0px” z_index_tablet=”500″ /][/et_pb_column][/et_pb_row][/et_pb_section]

Condividi questo articolo

Leggi anche

Leggi tutti gli articoli
  • Icona
    Innovazione e Sostenibilità
    03.06.2022

    Social Media e aziende: perché per funzionare davvero servono figure terze

    Leggi l'articolo
  • Icona
    Innovazione e Sostenibilità
    08.11.2021

    Cinque cose da sapere sul metaverso di Facebook

    Leggi l'articolo
  • Icona
    Innovazione e Sostenibilità
    05.12.2019

    Fare business con uno stakeholder speciale: il pianeta

    Leggi l'articolo
  • Icona
    Innovazione e Sostenibilità
    08.02.2023

    Case green, cosa c’è da sapere sulla direttiva europea che agita proprietari e [...]

    Leggi l'articolo

Tutti i consigli utili per innovare con lode

Iscriviti alla nostra newsletter

al trattamento di dati per la finalità dell’attività di marketing di vario tipo, inclusa la promozione di prodotti, servizi, distribuzione di materiale a carattere informativo, pubblicitario e promozionale, eventi, invio di newsletter e pubblicazioni come indicato nell’informativa.

© Centodieci 2025
| Privacy Policy & Cookie Policy | Feed RSS|Sitemap HTML|Dichiarazioni di accessibilità| A+ A-